A fianco delle teorie "ufficiali", esistono, su fotografia e cinema, le teorie elaborate in maniera apparentemente occasionale dagli scrittori nelle loro opere. In realtà questi contributi risultano di grandissimo interesse perché di fatto intercettano ed esplicitano quelle identità che la cultura, in maniera più o meno sotterranea, sviluppa in un determinato periodo rispetto ai due mezzi. Il caso particolare preso in considerazione in questo intervento, è quello che si delinea nel romanzo di Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore. Il racconto, anche se apparentemente dedicato solo al cinema, in realtà sviluppa una vera e propria teoria congiunta tra fotografia e cinema, a partire dalla nozione di "impassibilità" della macchina di fronte al reale. Questa idea, inizialmente interpretata da Pirandello in senso negativo, nel corso del romanzo finisce per acquisire una connotazione positiva ( o almeno, così è possibile interpretarla) e la cosa acquista un particolare valore perché la poetica dell'impassibilità fotografica è forse la linea di ricerca più interessante che si sviluppa nei primi decenni del Novecento, sostenuta e diffusa da una figura di assoluto valore quale quella del tedesco August Sander.
Titolo: | IL RISCATTO DELL’IMPASSIBILITÀ. PIRANDELLO E LO SVILUPPO DEL CINE-FOTOGRAFICO | |
Autore/i: | Marra | |
Autore/i Unibo: | ||
Anno: | 2019 | |
Titolo del libro: | La modernità letteraria e le declinazioni del visivo. Arti, cinema, fotografia e nuove tecnologie | |
Pagina iniziale: | 13 | |
Pagina finale: | 26 | |
Abstract: | A fianco delle teorie "ufficiali", esistono, su fotografia e cinema, le teorie elaborate in maniera apparentemente occasionale dagli scrittori nelle loro opere. In realtà questi contributi risultano di grandissimo interesse perché di fatto intercettano ed esplicitano quelle identità che la cultura, in maniera più o meno sotterranea, sviluppa in un determinato periodo rispetto ai due mezzi. Il caso particolare preso in considerazione in questo intervento, è quello che si delinea nel romanzo di Luigi Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore. Il racconto, anche se apparentemente dedicato solo al cinema, in realtà sviluppa una vera e propria teoria congiunta tra fotografia e cinema, a partire dalla nozione di "impassibilità" della macchina di fronte al reale. Questa idea, inizialmente interpretata da Pirandello in senso negativo, nel corso del romanzo finisce per acquisire una connotazione positiva ( o almeno, così è possibile interpretarla) e la cosa acquista un particolare valore perché la poetica dell'impassibilità fotografica è forse la linea di ricerca più interessante che si sviluppa nei primi decenni del Novecento, sostenuta e diffusa da una figura di assoluto valore quale quella del tedesco August Sander. | |
Data stato definitivo: | 8-set-2019 | |
Appare nelle tipologie: | 4.01 Contributo in Atti di convegno |