Prima di esporne le motivazioni, la genesi e gli ultimi sviluppi che la proiettano in orizzonti internazionali è necessario premettere che la “Festa della Storia” non rientra affatto in quella moda ormai dilagante che spinge molte città ad accaparrarsi un tema da celebrare “in esclusiva” per incrementare la propria attrazione. Sono già diversi anni che si svolge a Bologna e nel suo territorio e non certo per un’iniziativa estemporanea ed effimera, ma sulla scorta delle attività di ricerca e di didattica e delle esperienze di reale collaborazione che si sono condotte e incrementate negli ultimi decenni mettendo “in rete” università, scuole ed enti culturali. La “Festa” si articola in convegni, conferenze, spettacoli, mostre che si tengono prevalentemente nella settimana centrale di ottobre in palazzi, piazze, strade, chiese, chiostri, teatri e sedi scolastiche e amministrative. Vi si affrontano gli argomenti più dibattuti ed attuali della storiografia: le radici e gli antecedenti del presente, gli enigmi irrisolti, le eredità, i misteri, le premesse e le prospettive delle questioni legate all’ambiente, all’economia, alle relazioni, alle comunicazioni. Non ci sono né confini né limiti di tempo. Gli aspetti che si trattano sono quelli che fanno parte della vita quotidiana e che ci accomunano coi nostri predecessori qui come in tutto il mondo: la musica, l’alimentazione, lo sport, la moda, l’arte, la religione, la politica, la tecnologia. Bologna e i centri del suo territorio diventano quindi teatro di una serie di iniziative culturali promosse e organizzate dal Laboratorio Multidisciplinare di Ricerca Storica (LMRS) e dall’Alma Mater in concorso con numerosi enti pubblici e associazioni private, ma soprattutto con la presenza e il coinvolgimento attivo degli studenti di ogni ordine e grado. Sono infatti loro i protagonisti degli eventi, partecipando a convegni e incontri con studiosi di fama internazionale ed esponendo i risultati delle loro ricerche condotte in collaborazione con moltissime istituzioni cittadine. Non si tratta dunque di una semplice rassegna di eventi, ma di una “festa” nel vero senso del termine perché vede partecipare tante componenti della città in un incontro tra storia locale e universale per un maggior rispetto del patrimonio storico e una maggiore consapevolezza sulle grandi questioni dell’attualità. Per il suo elevato contenuto culturale è stata patrocinata fin dalla sua prima edizione da tutte le competenti autorità amministrative locali e centrali e onorata dai ripetuti premi di rappresentanza dei Presidenti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Trattandosi del felice esito di una rete di soggetti resa operante con anni di continuo lavoro di raccordo, non ha nulla di effimero e di estemporaneo. Sono state quindi le innumerevoli attività avviate in precedenza, ma consolidate e incrementate negli ultimi anni, a motivare, generare e promuovere eventi culturali originali e ad ampio raggio di richiamo che non si limitano a valorizzare le risorse umane e storico-artistiche locali, ma si pongono in orizzonti totalmente aperti. E’ grazie ad esse che Bologna e il suo territorio possono fregiarsi della denominazione di “città della storia”.

B. Borghi, R. Dondarini (2008). La “Festa della Storia” da Bologna all’Europa con la quinta edizione del 2008. Esperienze di Didattica della Storia e del Patrimonio. IL CARROBBIO, XXXIV, 302-307.

La “Festa della Storia” da Bologna all’Europa con la quinta edizione del 2008. Esperienze di Didattica della Storia e del Patrimonio

BORGHI, BEATRICE;DONDARINI, ROLANDO
2008

Abstract

Prima di esporne le motivazioni, la genesi e gli ultimi sviluppi che la proiettano in orizzonti internazionali è necessario premettere che la “Festa della Storia” non rientra affatto in quella moda ormai dilagante che spinge molte città ad accaparrarsi un tema da celebrare “in esclusiva” per incrementare la propria attrazione. Sono già diversi anni che si svolge a Bologna e nel suo territorio e non certo per un’iniziativa estemporanea ed effimera, ma sulla scorta delle attività di ricerca e di didattica e delle esperienze di reale collaborazione che si sono condotte e incrementate negli ultimi decenni mettendo “in rete” università, scuole ed enti culturali. La “Festa” si articola in convegni, conferenze, spettacoli, mostre che si tengono prevalentemente nella settimana centrale di ottobre in palazzi, piazze, strade, chiese, chiostri, teatri e sedi scolastiche e amministrative. Vi si affrontano gli argomenti più dibattuti ed attuali della storiografia: le radici e gli antecedenti del presente, gli enigmi irrisolti, le eredità, i misteri, le premesse e le prospettive delle questioni legate all’ambiente, all’economia, alle relazioni, alle comunicazioni. Non ci sono né confini né limiti di tempo. Gli aspetti che si trattano sono quelli che fanno parte della vita quotidiana e che ci accomunano coi nostri predecessori qui come in tutto il mondo: la musica, l’alimentazione, lo sport, la moda, l’arte, la religione, la politica, la tecnologia. Bologna e i centri del suo territorio diventano quindi teatro di una serie di iniziative culturali promosse e organizzate dal Laboratorio Multidisciplinare di Ricerca Storica (LMRS) e dall’Alma Mater in concorso con numerosi enti pubblici e associazioni private, ma soprattutto con la presenza e il coinvolgimento attivo degli studenti di ogni ordine e grado. Sono infatti loro i protagonisti degli eventi, partecipando a convegni e incontri con studiosi di fama internazionale ed esponendo i risultati delle loro ricerche condotte in collaborazione con moltissime istituzioni cittadine. Non si tratta dunque di una semplice rassegna di eventi, ma di una “festa” nel vero senso del termine perché vede partecipare tante componenti della città in un incontro tra storia locale e universale per un maggior rispetto del patrimonio storico e una maggiore consapevolezza sulle grandi questioni dell’attualità. Per il suo elevato contenuto culturale è stata patrocinata fin dalla sua prima edizione da tutte le competenti autorità amministrative locali e centrali e onorata dai ripetuti premi di rappresentanza dei Presidenti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Trattandosi del felice esito di una rete di soggetti resa operante con anni di continuo lavoro di raccordo, non ha nulla di effimero e di estemporaneo. Sono state quindi le innumerevoli attività avviate in precedenza, ma consolidate e incrementate negli ultimi anni, a motivare, generare e promuovere eventi culturali originali e ad ampio raggio di richiamo che non si limitano a valorizzare le risorse umane e storico-artistiche locali, ma si pongono in orizzonti totalmente aperti. E’ grazie ad esse che Bologna e il suo territorio possono fregiarsi della denominazione di “città della storia”.
2008
B. Borghi, R. Dondarini (2008). La “Festa della Storia” da Bologna all’Europa con la quinta edizione del 2008. Esperienze di Didattica della Storia e del Patrimonio. IL CARROBBIO, XXXIV, 302-307.
B. Borghi; R. Dondarini
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