L’articolo prende in esame lo studio di Demetrios Keramidas sul rapporto tra l’Ortodossia greca e l’Europa, pervenendo, al riguardo, a due acquisizioni. La prima riguarda una pacifica accettazione della dimensione ormai meta-cristiana del continente, nel quale vige stabilmente un intenso pluralismo religioso, nel quale le Chiese cristiane, come quella ortodossa, devono inserirsi con una testimonianza non solo individuale, ma anche collettiva relativa cioè al modo di esistere, di pensare e di agire cristiano, che è quello eucaristico-liturgico. La seconda riguarda invece l’apporto peculiare dell’Ortodossia greca, che – in una prospettiva non di contrapposizione ma di integrazione con l’Occidente cristiano – deve consistere nella massima valorizzazione delle specificità proprie del cristianesimo orientale – della sua genialità, per così dire –, quali la dimensione mistica della teologia, il carattere misterico della liturgia, la pe¬renne giovinezza della tradizione patristica e il respiro monastico del¬la spiritualità.
Morini, E. (2019). Ortodossia greca ed Europa. Un rapporto ambivalente e fecondo nell’analisi di uno studio recente. RIVISTA DI TEOLOGIA DELL'EVANGELIZZAZIONE, 23(45), 173-191.
Ortodossia greca ed Europa. Un rapporto ambivalente e fecondo nell’analisi di uno studio recente.
Morini, Enrico
2019
Abstract
L’articolo prende in esame lo studio di Demetrios Keramidas sul rapporto tra l’Ortodossia greca e l’Europa, pervenendo, al riguardo, a due acquisizioni. La prima riguarda una pacifica accettazione della dimensione ormai meta-cristiana del continente, nel quale vige stabilmente un intenso pluralismo religioso, nel quale le Chiese cristiane, come quella ortodossa, devono inserirsi con una testimonianza non solo individuale, ma anche collettiva relativa cioè al modo di esistere, di pensare e di agire cristiano, che è quello eucaristico-liturgico. La seconda riguarda invece l’apporto peculiare dell’Ortodossia greca, che – in una prospettiva non di contrapposizione ma di integrazione con l’Occidente cristiano – deve consistere nella massima valorizzazione delle specificità proprie del cristianesimo orientale – della sua genialità, per così dire –, quali la dimensione mistica della teologia, il carattere misterico della liturgia, la pe¬renne giovinezza della tradizione patristica e il respiro monastico del¬la spiritualità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.