Il dialogo intersemiotico tra parola e immagine si declina in una eterogenea gamma di testi di narrativa grafica e letteratura illustrata rivolti non solo ad un pubblico infantile e giovanile, come nel caso di albi e libri illustrati, ma sempre più spesso ad un pubblico trasversale, quale il lettore adulto di fumetti, di romanzi grafici e dei cosiddetti albi crossover (Beckett 2012) e in generale di una serie di pubblicazioni nelle quali la parte iconica riveste un ruolo imprescindibile nella creazione del senso. Le sfide traslative che questi testi propongono fenomeno ampiamente studiato per il fumetto (Zanettin 2008) e per la letteratura per ragazzi/e (Oittinen 2005; TRANS 2014; Bazzocchi & Tonin 2015) emergono proprio dalla complessità di significati e di livelli di lettura connessi all’interazione tra i due codici: l’elemento visivo non si limita a completare il testo, spesso lo anticipa, lo sovverte, lo mette in discussione e apre a multipli livelli di interpretazione il contenuto verbalmente espresso, l’unico sul quale, tuttavia, il traduttore può oggettivamente agire. Nemmeno le sfide meramente testuali sono trascurabili in questo tipo di testi spesso ibridi; prima tra tutte è proprio la definizione del genere di appartenenza. Alcune di queste pubblicazioni racchiudono al loro interno una varietà ed eterogeneità di tipi testuali che imitano forme di scrittura funzionale (ricettari, voci enciclopediche o lessicografiche, manuali di istruzione, test psicologici, ecc.) attraverso le quali chi scrive declina, in una sorta di libro-catalogo, categorie di persone, oggetti o realtà astratte. Gli albi illustrati tematici di Raquel Diaz Reguera ne sono un esempio: le varie tipologie di madri, nonne, nonni, baci, ecc. sono in essi descritte con i tratti di una scrittura creativo-letteraria sapientemente camuffata. Altri raccontano un fenomeno o una realtà collettiva con una prospettiva polifonica, coniugando immagine e testo in modo diversificato proprio per rappresentare, anche graficamente, la pluralità di punti di vista e voci presenti (come ad esempio, Cosas que nunca olvidarás de tu Erasmus di Amaia Arrazola). Altri ancora prevedono una collaborazione attiva da parte del lettore che è chiamato a completare e personalizzare graficamente e testualmente eserciziari interattivi, stilisticamente ispirati a manuali di auto-aiuto o diari di bordo, come avviene in Pasa página: cuadernos de actividades para olvidar a tu ex di Rebecca Beltrán. A queste sfide stilistiche e testuali si aggiungono quelle più insidiose che risiedono in tutto ciò che il traduttore non può modificare: la parte iconica nella sua interazione con la parte testuale. Se in essa sono presenti rinvii citazionali, enciclopedici, extralinguistici, interculturali e, in generale, alla cultura di partenza, il traduttore dovrà necessariamente essere in grado di riproporre il dialogo intersemiotico con una buona dose di creatività, che a sua volta andrà adeguata alle costrizioni dell’incarico di traduzione. In esso, si dovrà tener conto delle esigenze del committente editoriale e del fruitore ultimo del libro: nella letteratura giovanile, ad esempio, non sempre il lettore di partenza corrisponde al lettore d’arrivo per esperienze, conoscenze e soprattutto fascia d’età. Considerando tutte queste varabili in gioco, tradurre testi illustrati è un utile banco di prova per confrontarsi con la riscrittura, con la manipolazione e soprattutto con un tipo di traduzione in cui la creatività risulta imprescindibile. Il contributo analizza esempi concreti tratti dai testi di Diaz Reguera, Beltrán e Arrazola.

Traduzioni con illustrazioni: esercizi di creatività nell’aula di traduzione spagnolo-italiano / Tonin, R.. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 211-227.

Traduzioni con illustrazioni: esercizi di creatività nell’aula di traduzione spagnolo-italiano

Tonin, R.
2019

Abstract

Il dialogo intersemiotico tra parola e immagine si declina in una eterogenea gamma di testi di narrativa grafica e letteratura illustrata rivolti non solo ad un pubblico infantile e giovanile, come nel caso di albi e libri illustrati, ma sempre più spesso ad un pubblico trasversale, quale il lettore adulto di fumetti, di romanzi grafici e dei cosiddetti albi crossover (Beckett 2012) e in generale di una serie di pubblicazioni nelle quali la parte iconica riveste un ruolo imprescindibile nella creazione del senso. Le sfide traslative che questi testi propongono fenomeno ampiamente studiato per il fumetto (Zanettin 2008) e per la letteratura per ragazzi/e (Oittinen 2005; TRANS 2014; Bazzocchi & Tonin 2015) emergono proprio dalla complessità di significati e di livelli di lettura connessi all’interazione tra i due codici: l’elemento visivo non si limita a completare il testo, spesso lo anticipa, lo sovverte, lo mette in discussione e apre a multipli livelli di interpretazione il contenuto verbalmente espresso, l’unico sul quale, tuttavia, il traduttore può oggettivamente agire. Nemmeno le sfide meramente testuali sono trascurabili in questo tipo di testi spesso ibridi; prima tra tutte è proprio la definizione del genere di appartenenza. Alcune di queste pubblicazioni racchiudono al loro interno una varietà ed eterogeneità di tipi testuali che imitano forme di scrittura funzionale (ricettari, voci enciclopediche o lessicografiche, manuali di istruzione, test psicologici, ecc.) attraverso le quali chi scrive declina, in una sorta di libro-catalogo, categorie di persone, oggetti o realtà astratte. Gli albi illustrati tematici di Raquel Diaz Reguera ne sono un esempio: le varie tipologie di madri, nonne, nonni, baci, ecc. sono in essi descritte con i tratti di una scrittura creativo-letteraria sapientemente camuffata. Altri raccontano un fenomeno o una realtà collettiva con una prospettiva polifonica, coniugando immagine e testo in modo diversificato proprio per rappresentare, anche graficamente, la pluralità di punti di vista e voci presenti (come ad esempio, Cosas que nunca olvidarás de tu Erasmus di Amaia Arrazola). Altri ancora prevedono una collaborazione attiva da parte del lettore che è chiamato a completare e personalizzare graficamente e testualmente eserciziari interattivi, stilisticamente ispirati a manuali di auto-aiuto o diari di bordo, come avviene in Pasa página: cuadernos de actividades para olvidar a tu ex di Rebecca Beltrán. A queste sfide stilistiche e testuali si aggiungono quelle più insidiose che risiedono in tutto ciò che il traduttore non può modificare: la parte iconica nella sua interazione con la parte testuale. Se in essa sono presenti rinvii citazionali, enciclopedici, extralinguistici, interculturali e, in generale, alla cultura di partenza, il traduttore dovrà necessariamente essere in grado di riproporre il dialogo intersemiotico con una buona dose di creatività, che a sua volta andrà adeguata alle costrizioni dell’incarico di traduzione. In esso, si dovrà tener conto delle esigenze del committente editoriale e del fruitore ultimo del libro: nella letteratura giovanile, ad esempio, non sempre il lettore di partenza corrisponde al lettore d’arrivo per esperienze, conoscenze e soprattutto fascia d’età. Considerando tutte queste varabili in gioco, tradurre testi illustrati è un utile banco di prova per confrontarsi con la riscrittura, con la manipolazione e soprattutto con un tipo di traduzione in cui la creatività risulta imprescindibile. Il contributo analizza esempi concreti tratti dai testi di Diaz Reguera, Beltrán e Arrazola.
2019
Nuevas coordenadas del español: bilingüismo, variaciones, y traducción
211
227
Traduzioni con illustrazioni: esercizi di creatività nell’aula di traduzione spagnolo-italiano / Tonin, R.. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 211-227.
Tonin, R.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/690995
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact