La “cultura dell’adozione” negli ultimi decenni in Italia si è evoluta nella direzione del riconoscimento della centralità dei diritti e delle necessità dei bambini nel divenire figli con l’adozione nazionale e internazionale. Infatti, l’idea che i minori siano titolari di diritti prioritari rispetto a quelli degli adulti non ha sempre accompagnato le concezioni e le prassi adottive; né sempre è stata presente la consapevolezza che la storia precedente l’adozione appartiene al bambino e necessita di essere riconosciuta, accolta, rispettata e intrecciata con la biografia dei genitori e della nuova famiglia. Neppure, ancora, il diritto e il bisogno dei figli di potersi riconoscere anche in origini e appartenenze culturali ed esperienziali altre, rispetto a quelle del contesto adottivo, ha trovato piena valorizzazione, ancora oggi. Nel contributo si porta l’attenzione ad alcuni aspetti del dettato di riferimenti normativi di carattere nazionale e internazionale dagli Anni Sessanta ad oggi con l’attenzione di una pedagogista che si colloca nella prospettiva interculturale per metterne in luce alcune criticità, linee evolutive, e prospettive che la riflessione interculturale suggerisce.
Stefania Lorenzini (2019). La centralità dei diritti dei bambini/e nell’adozione nazionale e internazionale. Riferimenti normativi e concezioni di infanzia e famiglia in una lettura educativa interculturale. PEDAGOGIA E VITA, 1, 2019(Infanzia e Educazione. Approfondimenti (fascicolo on line).), 43-59.
La centralità dei diritti dei bambini/e nell’adozione nazionale e internazionale. Riferimenti normativi e concezioni di infanzia e famiglia in una lettura educativa interculturale
Stefania Lorenzini
2019
Abstract
La “cultura dell’adozione” negli ultimi decenni in Italia si è evoluta nella direzione del riconoscimento della centralità dei diritti e delle necessità dei bambini nel divenire figli con l’adozione nazionale e internazionale. Infatti, l’idea che i minori siano titolari di diritti prioritari rispetto a quelli degli adulti non ha sempre accompagnato le concezioni e le prassi adottive; né sempre è stata presente la consapevolezza che la storia precedente l’adozione appartiene al bambino e necessita di essere riconosciuta, accolta, rispettata e intrecciata con la biografia dei genitori e della nuova famiglia. Neppure, ancora, il diritto e il bisogno dei figli di potersi riconoscere anche in origini e appartenenze culturali ed esperienziali altre, rispetto a quelle del contesto adottivo, ha trovato piena valorizzazione, ancora oggi. Nel contributo si porta l’attenzione ad alcuni aspetti del dettato di riferimenti normativi di carattere nazionale e internazionale dagli Anni Sessanta ad oggi con l’attenzione di una pedagogista che si colloca nella prospettiva interculturale per metterne in luce alcune criticità, linee evolutive, e prospettive che la riflessione interculturale suggerisce.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.