L’economia animale del sito di Case Missiroli (Cesena) – La composizione faunistica riscontrata nel sito del Bronzo recente di Case Missiroli evidenzia la netta prevalenza delle specie domestiche su quelle selvatiche, rappresentate solo da rari resti di cervo, ad indicare come la caccia rivestisse un ruolo marginale nell’organizzazione economica dell’insediamento. Le specie domestiche maggiormente rappresentate risultano essere gli ovicaprini anche se con una percentuale di poco superiore a quella dei maiali e dei buoi, evidenza di un uso equilibrato delle tre principali risorse domestiche. Le greggi costituite soprattutto da pecore evidenziano uno sfruttamento rivolto all’ottenimento di carne e lana a scapito, probabilmente, della risorsa casearia. La risorsa carnea doveva, comunque, essere garantita per la maggior parte da buoi e maiali, i primi macellati prevalentemente in età adulta al fine di essere sfruttati anche come forza lavoro e per la produzione di latte. Interessante è poi la presenza di un numero piuttosto alto, rispetto ad altre realtà coeve, di resti di cavallo, probabilmente impiegato per scopi utilitaristici, mentre risultano piuttosto rari i cani.
Rossana Gabusi, E.M. (2018). L’economia animale del sito di Case Missiroli (Cesena). Firenze : Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria.
L’economia animale del sito di Case Missiroli (Cesena)
Elena Maini;Antonio Curci
2018
Abstract
L’economia animale del sito di Case Missiroli (Cesena) – La composizione faunistica riscontrata nel sito del Bronzo recente di Case Missiroli evidenzia la netta prevalenza delle specie domestiche su quelle selvatiche, rappresentate solo da rari resti di cervo, ad indicare come la caccia rivestisse un ruolo marginale nell’organizzazione economica dell’insediamento. Le specie domestiche maggiormente rappresentate risultano essere gli ovicaprini anche se con una percentuale di poco superiore a quella dei maiali e dei buoi, evidenza di un uso equilibrato delle tre principali risorse domestiche. Le greggi costituite soprattutto da pecore evidenziano uno sfruttamento rivolto all’ottenimento di carne e lana a scapito, probabilmente, della risorsa casearia. La risorsa carnea doveva, comunque, essere garantita per la maggior parte da buoi e maiali, i primi macellati prevalentemente in età adulta al fine di essere sfruttati anche come forza lavoro e per la produzione di latte. Interessante è poi la presenza di un numero piuttosto alto, rispetto ad altre realtà coeve, di resti di cavallo, probabilmente impiegato per scopi utilitaristici, mentre risultano piuttosto rari i cani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.