Da un mosaico parietale della fine del XVI secolo della basilica di S.Pietro a Roma sono stati prelevati campioni di tessere vetrose poi sottoposte ad analisi per caratterizzarne la composizione e ricostruire la loro tecnologia produttiva. Si tratta per la maggior parte di vetri piombo-silicatici di vario colore, opacizzati con stagno, ottenuti a partire da miscele in varie proporzioni di un materiale definito “giallo di piombo-stagno”, di un vetro o fritta silicatica con composizione complessa, più agenti coloranti. Per alcuni colori, molto probabilmente, alla miscela di base è stato aggiunto ulteriore ossido di piombo. Alcuni vetri analizzati hanno composizioni particolari che possono identificarli come materiali coevi di produzione diversa o come vetri utilizzati in restauri. La produzione vetraria romana, in particolare quella di vetro musivo, ebbe un impulso nel XVI secolo in seguito al progetto di decorare a mosaico la basilica, copiando e sostituendo i precedenti dipinti ad affresco. Il vetro per le tessere inizialmente importato da Venezia è stato gradualmente sostituito da quello prodotto a Roma; quindi, nella fase iniziale del progetto, a cui risalgono i materiali originali studiati, è probabile la loro importazione da Venezia, come confermato da dati storici di archivio e dalle analisi effettuate.
C. Fiori, M. Vandini, R. Arletti, R. De Giorgi, G. Vezzalini (2008). Vetro musivo romano della fine del XVI secolo. C+CA, XXXVIII, 121-129.
Vetro musivo romano della fine del XVI secolo
FIORI, CESARE;VANDINI, MARIANGELA;
2008
Abstract
Da un mosaico parietale della fine del XVI secolo della basilica di S.Pietro a Roma sono stati prelevati campioni di tessere vetrose poi sottoposte ad analisi per caratterizzarne la composizione e ricostruire la loro tecnologia produttiva. Si tratta per la maggior parte di vetri piombo-silicatici di vario colore, opacizzati con stagno, ottenuti a partire da miscele in varie proporzioni di un materiale definito “giallo di piombo-stagno”, di un vetro o fritta silicatica con composizione complessa, più agenti coloranti. Per alcuni colori, molto probabilmente, alla miscela di base è stato aggiunto ulteriore ossido di piombo. Alcuni vetri analizzati hanno composizioni particolari che possono identificarli come materiali coevi di produzione diversa o come vetri utilizzati in restauri. La produzione vetraria romana, in particolare quella di vetro musivo, ebbe un impulso nel XVI secolo in seguito al progetto di decorare a mosaico la basilica, copiando e sostituendo i precedenti dipinti ad affresco. Il vetro per le tessere inizialmente importato da Venezia è stato gradualmente sostituito da quello prodotto a Roma; quindi, nella fase iniziale del progetto, a cui risalgono i materiali originali studiati, è probabile la loro importazione da Venezia, come confermato da dati storici di archivio e dalle analisi effettuate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.