L’articolo prende in esame la riflessione critica sorta intorno alla Merda d’artista (1961) di Piero Manzoni, mettendo in luce la problematicità delle letture di carattere psicoanalitico compiute da Nancy Spector, Jean-Pierre Criqui, Gerard Silk e altri in relazione alle teorie freudiane. Sulla base degli interessi filosofici dell’artista e delle sue dichiarazioni teoriche, si propone una rilettura della famosa opera manzoniana nell’ottica di un'adesione alle dinamiche sociali ed esperienziali che caratterizzerà gran parte delle ricerche concettuali di fine anni Sessanta.

Merda d’artista di Piero Manzoni. Letture psicoanalitiche ed effetti collaterali

Pasquale Fameli
2018

Abstract

L’articolo prende in esame la riflessione critica sorta intorno alla Merda d’artista (1961) di Piero Manzoni, mettendo in luce la problematicità delle letture di carattere psicoanalitico compiute da Nancy Spector, Jean-Pierre Criqui, Gerard Silk e altri in relazione alle teorie freudiane. Sulla base degli interessi filosofici dell’artista e delle sue dichiarazioni teoriche, si propone una rilettura della famosa opera manzoniana nell’ottica di un'adesione alle dinamiche sociali ed esperienziali che caratterizzerà gran parte delle ricerche concettuali di fine anni Sessanta.
2018
Pasquale Fameli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/680145
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