Nel corso dell’Ottocento, nel lento ma progressivo processo di rivalutazione critica della scultura barocca, gli storici dell’arte furono anticipati dagli artisti. È possibile infatti ricostruire una perdurante fortuna nella scultura del XIX secolo di soluzioni riconducibili in modo più o meno diretto alla grande eredità del Barocco, ben prima della svolta epocale segnata dall’arrivo a Berlino dell’altare di Pergamo nel 1879. Ci si riferisce alla ricerca di effetti di movimento, così come all’esibizione del virtuosismo tecnico, al coinvolgimento emotivo dello spettatore o ancora alla scoperta sensualità di tante opere del XIX secolo. Questi caratteri della scultura dell’Ottocento, che gli artisti ripresero dai grandi modelli del Sei e primo Settecento, dimostrano come si possa parlare di una fortuna del Barocco che attraversa tutto l’arco di tempo che va da Francesco Milizia e Leopoldo Cicognara fino allo Jacob Burckhardt degli scritti successivi al 1880. Si intendono qui suggerire una serie percorsi di lettura che, muovendo da determinate invenzioni formali, compositive o iconografiche (le sculture in movimento, le figure velate, la fortuna della Santa Cecilia di Maderno e della Beata Ludovica Albertoni di Bernini), testimoniano, pur in modi anche molto diversi, del dialogo dell’Ottocento con l’età barocca.
Bacchi, A. (2018). Ottocento barocco: le iconografie e i generi della scultura. RICERCHE DI STORIA DELL'ARTE, 124, 5-22.
Ottocento barocco: le iconografie e i generi della scultura
Bacchi, Andrea
2018
Abstract
Nel corso dell’Ottocento, nel lento ma progressivo processo di rivalutazione critica della scultura barocca, gli storici dell’arte furono anticipati dagli artisti. È possibile infatti ricostruire una perdurante fortuna nella scultura del XIX secolo di soluzioni riconducibili in modo più o meno diretto alla grande eredità del Barocco, ben prima della svolta epocale segnata dall’arrivo a Berlino dell’altare di Pergamo nel 1879. Ci si riferisce alla ricerca di effetti di movimento, così come all’esibizione del virtuosismo tecnico, al coinvolgimento emotivo dello spettatore o ancora alla scoperta sensualità di tante opere del XIX secolo. Questi caratteri della scultura dell’Ottocento, che gli artisti ripresero dai grandi modelli del Sei e primo Settecento, dimostrano come si possa parlare di una fortuna del Barocco che attraversa tutto l’arco di tempo che va da Francesco Milizia e Leopoldo Cicognara fino allo Jacob Burckhardt degli scritti successivi al 1880. Si intendono qui suggerire una serie percorsi di lettura che, muovendo da determinate invenzioni formali, compositive o iconografiche (le sculture in movimento, le figure velate, la fortuna della Santa Cecilia di Maderno e della Beata Ludovica Albertoni di Bernini), testimoniano, pur in modi anche molto diversi, del dialogo dell’Ottocento con l’età barocca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.