Nato come approfondimento della tesi dottorale discussa in Storia Antica presso il Dipartimento di Discipline Storiche dell’Università di Napoli “Federico II”, il lavoro di Daniela Coppola si presenta innanzitutto come acuta disamina condotta con acribia filologica e perspicace sensibilità al testo e ai contesti ad esso sottesi. A partire dalla variegata terminologia, l’autrice contribuisce a delineare e differenziare, con oscillazioni semantiche regolari, la natura dei venti in rappresentazioni mitiche principalmente desunte dall’epos eroico e teogonico greco, da cui emerge una realtà connotata da uno statuto ambiguo in quanto legato alla singolare polimorfi a di un fenomeno atmosferico inquadrabile, dal punto di vista programmaticamente storico-religioso, nella categoria delle potenze extra-umane che “agiscono” nel presente, secondo la nota definizione brelichiana ripresa dall’autrice. Collocati «alla frontiera tra mondo reale e mondo irreale», gli ánemoi sono concepiti, per l’interferenza del fenomeno atmosferico con le due dimensioni umana e divina, come entità «capaci di varcare la barriera tra la vita e la morte» e di superare la distinzione tra mortali e immortali.

ANEMOI. Morfologia dei venti nell’immaginario della Grecia arcaica, di Daniela Coppola, Napoli: Liguori Editore (Università di Napoli “Federico II”, «Pubblicazioni del Dipartimento di Discipline Storiche» 24), 2010

VISCARDI G. P.
2013

Abstract

Nato come approfondimento della tesi dottorale discussa in Storia Antica presso il Dipartimento di Discipline Storiche dell’Università di Napoli “Federico II”, il lavoro di Daniela Coppola si presenta innanzitutto come acuta disamina condotta con acribia filologica e perspicace sensibilità al testo e ai contesti ad esso sottesi. A partire dalla variegata terminologia, l’autrice contribuisce a delineare e differenziare, con oscillazioni semantiche regolari, la natura dei venti in rappresentazioni mitiche principalmente desunte dall’epos eroico e teogonico greco, da cui emerge una realtà connotata da uno statuto ambiguo in quanto legato alla singolare polimorfi a di un fenomeno atmosferico inquadrabile, dal punto di vista programmaticamente storico-religioso, nella categoria delle potenze extra-umane che “agiscono” nel presente, secondo la nota definizione brelichiana ripresa dall’autrice. Collocati «alla frontiera tra mondo reale e mondo irreale», gli ánemoi sono concepiti, per l’interferenza del fenomeno atmosferico con le due dimensioni umana e divina, come entità «capaci di varcare la barriera tra la vita e la morte» e di superare la distinzione tra mortali e immortali.
2013
VISCARDI G.P.
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