Attraverso una rilettura ad ampio spettro di testi boeziani, non solo i trattati quadriviali ma anche quelli teologici e la Consolazione della Filosofia, in relazione alle sue fonti, identificabili e possibili, si è tentato di ricostruire il panorama dei testi di riferimento per il concetto di musica humana.Il contributo si inserisce nei lavori di un convegno internazionale volto a rivedere le prospettive dell'estetica musicale. "Il modo in cui abitualmente si rappresenta il passato della riflessione sulla musica solleva non pochi problemi. I quadri della ricerca storica sinora sviluppata nel campo dell'estetica musicale consentono di incontrare solo parzialmente le idee e le sensibilità musicali del passato"- così Antonio Serravezza presentava il seminario mettendo in luce i rischi di una visione limitata a un numero ridotto di testi e testimonianze, che in breve tempo sono divenuti una sorta di 'canone'. Per andare oltre il 'canone' dell'estetica musicale sono stati affrontati 'altri' testi e 'altri' documenti, oltre a riflettere sui testi canonici da nuove prospettive frutto dell'esperienza di studiosi di estetica musicale, storia della musica, iconografia musicale, storia della filosofia e storia della letteratura.
D. Restani (2007). Le radici antropologiche dell’estetica boeziana: "anima humana" e "musica humana".
Le radici antropologiche dell’estetica boeziana: "anima humana" e "musica humana"
RESTANI, DONATELLA
2007
Abstract
Attraverso una rilettura ad ampio spettro di testi boeziani, non solo i trattati quadriviali ma anche quelli teologici e la Consolazione della Filosofia, in relazione alle sue fonti, identificabili e possibili, si è tentato di ricostruire il panorama dei testi di riferimento per il concetto di musica humana.Il contributo si inserisce nei lavori di un convegno internazionale volto a rivedere le prospettive dell'estetica musicale. "Il modo in cui abitualmente si rappresenta il passato della riflessione sulla musica solleva non pochi problemi. I quadri della ricerca storica sinora sviluppata nel campo dell'estetica musicale consentono di incontrare solo parzialmente le idee e le sensibilità musicali del passato"- così Antonio Serravezza presentava il seminario mettendo in luce i rischi di una visione limitata a un numero ridotto di testi e testimonianze, che in breve tempo sono divenuti una sorta di 'canone'. Per andare oltre il 'canone' dell'estetica musicale sono stati affrontati 'altri' testi e 'altri' documenti, oltre a riflettere sui testi canonici da nuove prospettive frutto dell'esperienza di studiosi di estetica musicale, storia della musica, iconografia musicale, storia della filosofia e storia della letteratura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.