Il D.P.C.M. 10 maggio 2018, n. 76 introduce la disciplina dell’istituto del dibattito pubblico, in ossequio a quanto previsto dall’articolo 22, comma 2, del nuovo Codice dei contratti pubblici. L’istituto, già conosciuto in altri ordinamenti stranieri e introdotto anche da leggi regionali, diventa strumento effettivo di partecipazione dei privati alle scelte dell’Amministrazione in materia di realizzazione delle grandi opere aventi rilevante impatto ambientale, economico e sociale sul territorio, nonché di tutela dei diritti del cittadino sin dalla fase preliminare del progetto, con conseguente funzione deflattiva del contenzioso. La rinuncia dell’Amministrazione all’esclusività dei suoi poteri è, però, contemperata da un rigoroso procedimento che risponde ai doveri di trasparenza e agli obblighi di motivazione rispetto alle risultanze del dibattito pubblico, divenendo garanzia anche delle prerogative statali rispetto alla realizzazione di grandi opere e conseguente accettazione delle stesse da parte delle collettività locali.
Zunarelli Stefano (2018). Un nuovo strumento di prevenzione dei conflitti nella realizzazione delle grandi opere portuali: il dibattito pubblico. IL DIRITTO MARITTIMO, Anno CXX(III), 625-636.
Un nuovo strumento di prevenzione dei conflitti nella realizzazione delle grandi opere portuali: il dibattito pubblico
Zunarelli Stefano
2018
Abstract
Il D.P.C.M. 10 maggio 2018, n. 76 introduce la disciplina dell’istituto del dibattito pubblico, in ossequio a quanto previsto dall’articolo 22, comma 2, del nuovo Codice dei contratti pubblici. L’istituto, già conosciuto in altri ordinamenti stranieri e introdotto anche da leggi regionali, diventa strumento effettivo di partecipazione dei privati alle scelte dell’Amministrazione in materia di realizzazione delle grandi opere aventi rilevante impatto ambientale, economico e sociale sul territorio, nonché di tutela dei diritti del cittadino sin dalla fase preliminare del progetto, con conseguente funzione deflattiva del contenzioso. La rinuncia dell’Amministrazione all’esclusività dei suoi poteri è, però, contemperata da un rigoroso procedimento che risponde ai doveri di trasparenza e agli obblighi di motivazione rispetto alle risultanze del dibattito pubblico, divenendo garanzia anche delle prerogative statali rispetto alla realizzazione di grandi opere e conseguente accettazione delle stesse da parte delle collettività locali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.