La ricerca di sistemi di illuminazione ad alta efficienza è tra le misure di contrasto al cambiamento climatico adottate dall’Unione Europea. Tuttavia, se da un lato lampade a fluorescenza e light-emitting diodes (LED) hanno ridotto la domanda di energia per l’illuminazione, dall’altro hanno vincolato lo sviluppo su metalli come le terre rare, ritenute “critiche” per l’elevato rischio di approvvigionamento dovuto alla scarsità di depositi naturali e una produzione interconnessa. Tra le terre rare, l’europio ha scandito gli avanzamenti tecnologici nel settore dell’illuminazione dalla retroilluminazione di televisori a tubo catodico fino agli schermi piatti attuali, dalle lampade compatte a fluorescenza ai LED di nuova generazione. Il riciclo a fine vita dell’europio, oggi inesistente, permetterebbe di garantire l’accesso a risorse essenziali per l’industria europea e di ridurre l’impatto ambientale associato alla produzione da fonti primarie. Queste potenzialità sono state esplorate combinando Life Cycle Assessment e un modello di analisi dei flussi di materia (Material Flow Analysis). Lo studio stima che più di 50 tonnellate/anno di europio potrebbero essere riciclate dal flusso secondario in Europa. Il riciclo dell’europio dalle lampade a fine vita è energeticamente intensivo, richiedendo operazioni meccaniche, termiche e processi idrometallurgici. Tuttavia, si stima che più dell’80% degli impatti ambientali associati alla produzione da fonti primarie possano essere evitati grazie al riciclo. L’analisi LCA si pone come metodologia essenziale per l’analisi della relazione tra domanda e approvvigionamento di risorse, consumo di energia e contrasto al cambiamento climatico.
Luca Ciacci, Fabrizio Passarini (2018). MFA e LCA applicate a risorse “critiche” nel settore dell’illuminazione: l'esempio dell'europio.
MFA e LCA applicate a risorse “critiche” nel settore dell’illuminazione: l'esempio dell'europio
Luca Ciacci
;Fabrizio Passarini
2018
Abstract
La ricerca di sistemi di illuminazione ad alta efficienza è tra le misure di contrasto al cambiamento climatico adottate dall’Unione Europea. Tuttavia, se da un lato lampade a fluorescenza e light-emitting diodes (LED) hanno ridotto la domanda di energia per l’illuminazione, dall’altro hanno vincolato lo sviluppo su metalli come le terre rare, ritenute “critiche” per l’elevato rischio di approvvigionamento dovuto alla scarsità di depositi naturali e una produzione interconnessa. Tra le terre rare, l’europio ha scandito gli avanzamenti tecnologici nel settore dell’illuminazione dalla retroilluminazione di televisori a tubo catodico fino agli schermi piatti attuali, dalle lampade compatte a fluorescenza ai LED di nuova generazione. Il riciclo a fine vita dell’europio, oggi inesistente, permetterebbe di garantire l’accesso a risorse essenziali per l’industria europea e di ridurre l’impatto ambientale associato alla produzione da fonti primarie. Queste potenzialità sono state esplorate combinando Life Cycle Assessment e un modello di analisi dei flussi di materia (Material Flow Analysis). Lo studio stima che più di 50 tonnellate/anno di europio potrebbero essere riciclate dal flusso secondario in Europa. Il riciclo dell’europio dalle lampade a fine vita è energeticamente intensivo, richiedendo operazioni meccaniche, termiche e processi idrometallurgici. Tuttavia, si stima che più dell’80% degli impatti ambientali associati alla produzione da fonti primarie possano essere evitati grazie al riciclo. L’analisi LCA si pone come metodologia essenziale per l’analisi della relazione tra domanda e approvvigionamento di risorse, consumo di energia e contrasto al cambiamento climatico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.