Nell’introduzione alla raccolta di saggi critici da lui curata intitolata Alternative Shakespeares (1985), John Drakakis scriveva: “Shakespeare can never be ‘our contemporary’ except by the strategy of appropriation”. L’emergere di un nuovo modello interpretativo, che - come evidenziato da Catherine Belsey nel suo contributo alla raccolta - ha esaltato la possibilità di effettuare molteplici letture dell’opera shakespeariana e di rintracciare al suo interno svariati significati, ha visto una parte della critica degli ultimi tre decenni giocare un ruolo primario nel processo di appropriazione e di ripensamento di quella stessa opera attraverso l’impiego del gender come categoria di analisi dei testi del drammaturgo. Studiosi quali Stephen Orgel e Valerie Traub hanno ravvisato in certe commedie una poetica del desiderio omosessuale originata dal doppio travestimento sulla scena, che è stato considerato in chiave non-normativa per mostrare la sottile linea di demarcazione tra maschile e femminile e, al contempo, la natura eterogenea del desiderio, o - come già Jan Kott aveva anticipato in Shakespeare Our Contemporary (1965) - “the universality of desire which cannot be contained in or limited to one sex”. Prendendo in esame As You Like It, sarà interessante notare come il viaggio che Rosalind intraprende oltre i confini del proprio genere sessuale diventi emblematico di una ‘narrativa’ omoerotica. Il travestimento della protagonista, insieme alla scelta del nome Ganymede, la forte carica di ironia drammatica contenuta nelle scene del corteggiamento tra Rosalind/Ganymede e Orlando, e le interessanti prospettive sul gender e sulla performance teatrale aperte dall’epilogo, saranno pertanto al centro dell’analisi proposta.

Aspetti del travestimento e narrativa omoerotica in As You Like It

Santoro Josmary
2018

Abstract

Nell’introduzione alla raccolta di saggi critici da lui curata intitolata Alternative Shakespeares (1985), John Drakakis scriveva: “Shakespeare can never be ‘our contemporary’ except by the strategy of appropriation”. L’emergere di un nuovo modello interpretativo, che - come evidenziato da Catherine Belsey nel suo contributo alla raccolta - ha esaltato la possibilità di effettuare molteplici letture dell’opera shakespeariana e di rintracciare al suo interno svariati significati, ha visto una parte della critica degli ultimi tre decenni giocare un ruolo primario nel processo di appropriazione e di ripensamento di quella stessa opera attraverso l’impiego del gender come categoria di analisi dei testi del drammaturgo. Studiosi quali Stephen Orgel e Valerie Traub hanno ravvisato in certe commedie una poetica del desiderio omosessuale originata dal doppio travestimento sulla scena, che è stato considerato in chiave non-normativa per mostrare la sottile linea di demarcazione tra maschile e femminile e, al contempo, la natura eterogenea del desiderio, o - come già Jan Kott aveva anticipato in Shakespeare Our Contemporary (1965) - “the universality of desire which cannot be contained in or limited to one sex”. Prendendo in esame As You Like It, sarà interessante notare come il viaggio che Rosalind intraprende oltre i confini del proprio genere sessuale diventi emblematico di una ‘narrativa’ omoerotica. Il travestimento della protagonista, insieme alla scelta del nome Ganymede, la forte carica di ironia drammatica contenuta nelle scene del corteggiamento tra Rosalind/Ganymede e Orlando, e le interessanti prospettive sul gender e sulla performance teatrale aperte dall’epilogo, saranno pertanto al centro dell’analisi proposta.
2018
SHAKESPEARE E LA MODERNITÀ
241
246
Santoro Josmary
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