Una riflessione sull'ottica del Grand Tour in Italia, straordinario sistema culturale del secolo dei Lumi, che vide impegnati intellettuali delle lettere e delle arti, viaggiatori dell'élite politica e culturale internazionale, alla creazione di un'Europa unita e superiore alle barriere di religione, politica, costume. Meta privilegiata Roma, caput mundi per la storia, le vestigia di queste e la dolcezza del vivere; a seguire Napoli, che nel Settecento rivestì una singolare importanza, per la presenza di fenomeni naturali quali l'eruzione del Vesuvio e soprattutto per gli esiti degli scavi di Ercolano e Pompei. Ma il fenomeno del grand tourism ebbe anche rilevanza nel segno della conoscenza delle alterità: una sorta di viaggio in tal senso fu quello intrapreso dai Quattro Re indiani, che dal Mondo Nuovo andarono in Inghilterra portando la conoscenza dei loro costumi, intesi come esempi di civiltà semplice e decorosa, poco prima che tali diversità venissero diminuite se non distrutte dalla supremazia dei più forti. Lo studio di questo fenomeno serve ad indagare non solo le testimonianze visive, spesso splendide come i ritratti di Batoni ma anche semplicemente raffinate (i souvenir in micromosaico, gli intagli marmorei, i ventagli dipinti), ma sottolinea la necessità di sostenere un rapporto certo e continuo con il passato per procedere alla civilizzazione del tempo nostro.

Donatella Biagi (2018). Le arti visive dal tempo del Grand Tour all'epoca della globalizzazione, 15, 1-15.

Le arti visive dal tempo del Grand Tour all'epoca della globalizzazione

Donatella Biagi
2018

Abstract

Una riflessione sull'ottica del Grand Tour in Italia, straordinario sistema culturale del secolo dei Lumi, che vide impegnati intellettuali delle lettere e delle arti, viaggiatori dell'élite politica e culturale internazionale, alla creazione di un'Europa unita e superiore alle barriere di religione, politica, costume. Meta privilegiata Roma, caput mundi per la storia, le vestigia di queste e la dolcezza del vivere; a seguire Napoli, che nel Settecento rivestì una singolare importanza, per la presenza di fenomeni naturali quali l'eruzione del Vesuvio e soprattutto per gli esiti degli scavi di Ercolano e Pompei. Ma il fenomeno del grand tourism ebbe anche rilevanza nel segno della conoscenza delle alterità: una sorta di viaggio in tal senso fu quello intrapreso dai Quattro Re indiani, che dal Mondo Nuovo andarono in Inghilterra portando la conoscenza dei loro costumi, intesi come esempi di civiltà semplice e decorosa, poco prima che tali diversità venissero diminuite se non distrutte dalla supremazia dei più forti. Lo studio di questo fenomeno serve ad indagare non solo le testimonianze visive, spesso splendide come i ritratti di Batoni ma anche semplicemente raffinate (i souvenir in micromosaico, gli intagli marmorei, i ventagli dipinti), ma sottolinea la necessità di sostenere un rapporto certo e continuo con il passato per procedere alla civilizzazione del tempo nostro.
2018
Donatella Biagi (2018). Le arti visive dal tempo del Grand Tour all'epoca della globalizzazione, 15, 1-15.
Donatella Biagi
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