A differenza degli altri poteri dello Stato – trattati puntualmente nella manualistica pubblicistica, sia di diritto interno, sia di diritto comparato – quello giudiziario non riceve uguale attenzione. Il potere giudiziario spesso è limitato alla parte storico-teorica dell’esplicazione del principio di separazione dei poteri e alle garanzie dei diritti individuali, mentre è quasi assente l’aspetto dell’organizzazione della giustizia, da tempo appannaggio dei politologi. Non sono rari i casi di totale omissione del relativo capitolo nella letteratura giuridica anglo-americana e canadese, spagnola, francese, e di altri paesi europei. Questo “arretramento” della dottrina pubblicistica si è avvertito sia sul versante dell’offerta didattica universitaria, sia su quello della produzione scientifica, fomentato dal processo di erosione dell’unicità della giurisdizione (espressione della sovranità statale). Sulla manualistica si riflettono infatti le problematiche e i conflitti intestini tra le discipline giuridiche, e tra queste e le altre scienze sociali che studiano l’argomento. L’articolo si sofferma sull’anomalia della letteratura pubblicistica e sullo “spacchettamento” del tema tra più scienze; inoltre riflette su come il comparatista potrebbe riappropriarsi di tematiche cedute dalla scienza giuridica ad altre scienze, che potrebbero tranquillamente ivi tornare (se non altro per gli indubbi interessi sistemologici che suscita la materia).
giorgia pavani (2018). Il potere giudiziario. Un capitolo latente nella manualistica contemporanea. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO E PROCEDURA CIVILE, 3, 1231-1253.
Il potere giudiziario. Un capitolo latente nella manualistica contemporanea
giorgia pavani
2018
Abstract
A differenza degli altri poteri dello Stato – trattati puntualmente nella manualistica pubblicistica, sia di diritto interno, sia di diritto comparato – quello giudiziario non riceve uguale attenzione. Il potere giudiziario spesso è limitato alla parte storico-teorica dell’esplicazione del principio di separazione dei poteri e alle garanzie dei diritti individuali, mentre è quasi assente l’aspetto dell’organizzazione della giustizia, da tempo appannaggio dei politologi. Non sono rari i casi di totale omissione del relativo capitolo nella letteratura giuridica anglo-americana e canadese, spagnola, francese, e di altri paesi europei. Questo “arretramento” della dottrina pubblicistica si è avvertito sia sul versante dell’offerta didattica universitaria, sia su quello della produzione scientifica, fomentato dal processo di erosione dell’unicità della giurisdizione (espressione della sovranità statale). Sulla manualistica si riflettono infatti le problematiche e i conflitti intestini tra le discipline giuridiche, e tra queste e le altre scienze sociali che studiano l’argomento. L’articolo si sofferma sull’anomalia della letteratura pubblicistica e sullo “spacchettamento” del tema tra più scienze; inoltre riflette su come il comparatista potrebbe riappropriarsi di tematiche cedute dalla scienza giuridica ad altre scienze, che potrebbero tranquillamente ivi tornare (se non altro per gli indubbi interessi sistemologici che suscita la materia).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.