Le attività di “riposizionamento” costituiscono una nuova modalità finalizzata a mantenere i vantaggi del posizionamento satellitare in tempo reale pur agendo su “vecchia” cartografia il cui impianto fu realizzato in modo analogico prima dell’avvento delle tecnologie digitali. Una modalità di importazione dei vecchi dati verso il Sistema di riferimento ETRF2000 utilizzando una densità di punti noti nel vecchio e nuovo sistema di riferimento molto elevata: circa 900 volte più densa di quanto previsto nel DPCM del 2011. Attività già in corso di realizzazione nella Provincie Autonome di Bolzano e di Trento per la cartografia catastale. La possibilità di attuare il ”riposizionamento” anche del Data Base Topografico (DBTR) di Regione Emilia-Romagna semplificherebbe notevolmente la gestione delle attività di acquisizione ed introduzione degli aggiornamenti cartografici. In particolare per gli aggiornamenti cartografici relativi agli edifici; già oggi un flusso informativo costante fornito alla Regione dall’Amministrazione catastale in forma di mappe aggiornate. Una semplificazione utile per ridurre le attività di editing ed i costi di aggiornamento del DBTR. Nella relazione vengono descritti i test eseguiti nell’area di Bologna: un confronto tra le coordinate di repertorio disponibili (TAF, mappa, DBTR) per l’insieme dei Punti Fiduciali nell’area del Comune (1948 PF); il rilevamento NRTK delle coordinate dei Punti Fiduciali (8 PF) presenti nel foglio di mappa 41; l’acquisizione dei dati catastali relativi agli aggiornamenti in modalità PreGeo di edifici (12 casi); è in corso il loro “riposizionamento” con l’uso di PregeoReader, una estensione di ArcMAP. Le prove preliminari hanno dato risultati incoraggianti e confermano l’opportunità di proseguire nella ricerca attuando una sperimentazione su aree più estese e che sviluppi anche altre fasi del processo di “riposizionamento”. Rimangono tuttavia alcune criticità dal punto di vista gestionale che fanno ipotizzare quali soggetti proponenti la Regione Emilia-Romagna e gli Enti Locali. Ciò implicherà la realizzazione del riposizionamento del DBTR selettiva ossia individuando come prioritarie aree in forte trasformazione in modo da massimizzarne il rapporto costi/benefici. L’Amministrazione catastale potrà comunque poi riutilizzare la parte di attività relativa al rilevamento satellitare delle coordinate dei Punti Fiduciali. Più complesso il loro riuso ai fini del “riposizionamento” delle mappe catastali in Emilia Romagna in quanto la normativa catastale nazionale, a differenza di Bolzano, non ha ancora adottato specifiche idonee alla sua attuazione.
Gavaruzzi Roberto, O.S. (2018). Prove preliminari di “riposizionamento” del Data Base Topografico di Regione Emilia-Romagna. Milano : ASITA.
Prove preliminari di “riposizionamento” del Data Base Topografico di Regione Emilia-Romagna
Gavaruzzi RobertoMembro del Collaboration Group
;Gandolfi StefanoMembro del Collaboration Group
2018
Abstract
Le attività di “riposizionamento” costituiscono una nuova modalità finalizzata a mantenere i vantaggi del posizionamento satellitare in tempo reale pur agendo su “vecchia” cartografia il cui impianto fu realizzato in modo analogico prima dell’avvento delle tecnologie digitali. Una modalità di importazione dei vecchi dati verso il Sistema di riferimento ETRF2000 utilizzando una densità di punti noti nel vecchio e nuovo sistema di riferimento molto elevata: circa 900 volte più densa di quanto previsto nel DPCM del 2011. Attività già in corso di realizzazione nella Provincie Autonome di Bolzano e di Trento per la cartografia catastale. La possibilità di attuare il ”riposizionamento” anche del Data Base Topografico (DBTR) di Regione Emilia-Romagna semplificherebbe notevolmente la gestione delle attività di acquisizione ed introduzione degli aggiornamenti cartografici. In particolare per gli aggiornamenti cartografici relativi agli edifici; già oggi un flusso informativo costante fornito alla Regione dall’Amministrazione catastale in forma di mappe aggiornate. Una semplificazione utile per ridurre le attività di editing ed i costi di aggiornamento del DBTR. Nella relazione vengono descritti i test eseguiti nell’area di Bologna: un confronto tra le coordinate di repertorio disponibili (TAF, mappa, DBTR) per l’insieme dei Punti Fiduciali nell’area del Comune (1948 PF); il rilevamento NRTK delle coordinate dei Punti Fiduciali (8 PF) presenti nel foglio di mappa 41; l’acquisizione dei dati catastali relativi agli aggiornamenti in modalità PreGeo di edifici (12 casi); è in corso il loro “riposizionamento” con l’uso di PregeoReader, una estensione di ArcMAP. Le prove preliminari hanno dato risultati incoraggianti e confermano l’opportunità di proseguire nella ricerca attuando una sperimentazione su aree più estese e che sviluppi anche altre fasi del processo di “riposizionamento”. Rimangono tuttavia alcune criticità dal punto di vista gestionale che fanno ipotizzare quali soggetti proponenti la Regione Emilia-Romagna e gli Enti Locali. Ciò implicherà la realizzazione del riposizionamento del DBTR selettiva ossia individuando come prioritarie aree in forte trasformazione in modo da massimizzarne il rapporto costi/benefici. L’Amministrazione catastale potrà comunque poi riutilizzare la parte di attività relativa al rilevamento satellitare delle coordinate dei Punti Fiduciali. Più complesso il loro riuso ai fini del “riposizionamento” delle mappe catastali in Emilia Romagna in quanto la normativa catastale nazionale, a differenza di Bolzano, non ha ancora adottato specifiche idonee alla sua attuazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.