Il contributo tratta della storia della costruzione delle tradizionali coperture dell’architettura coloniale cubana del XVI-XVIII secolo, definite “armaduras de madera” e del loro particolare funzionamento statico. Derivata dalla tradizione mudéjar delle “armaduras de pares”, lì esportata dai colonizzatori provenienti dal territorio spagnolo, la tecnica di costruzione ha acquisito sull'isola una propria personalità ed è divenuta la soluzione più utilizzata per la copertura di edifici civili e religiosi. Si tratta di una particolare strutturazione impiegata per coperture inclinate interamente lignee, composte da elementi disposti in modo tale da resistere unitariamente ai carichi a cui sono sottoposti e trasmetterli come semplici azioni verticali alla sottostante elevazione muraria, spesso realizzata con materiali aventi bassa resistenza meccanica, quali mattoni crudi e fango. Verranno quindi descritti tutti gli elementi componenti il sistema, nonché la loro singola funzione, che porta nel suo complesso alla generazione di una costruzione non spingente appoggiata ai supporti murari. Le spinte provenienti dalle orditure inclinate della copertura sono infatti trasmesse ad una cordolatura lignea perimetrale ed annullate da tiranti semplici od accoppiati distribuiti lungo il perimetro dell’ambiente da coprire secondo una logica di tipo geometrico. La principale differenza rispetto a quanto così costruito in territorio spagnolo risiede nel fatto che a Cuba viene enfatizzato l’aspetto costruttivo piuttosto che quello decorativo. Nei soffitti cubani, infatti, gli elementi componenti vengono semplificati e la decorazione non è ricca come negli esempi spagnoli precedenti al XVI secolo, in cui l’apparto decorativo spesso occulta interamente la struttura; la strutturazione cubana rimane invece semplice, funzionale e sempre evidente.
Giorgia Predari, Riccardo Gulli (2018). L’ARTE DELLA CARPENTERIA LIGNEA NELLE COPERTURE DELL’ARCHITETTURA COLONIALE CUBANA DEL XVI-XVIII SECOLO. Monfalcone (GO) : EdicomEdizioni.
L’ARTE DELLA CARPENTERIA LIGNEA NELLE COPERTURE DELL’ARCHITETTURA COLONIALE CUBANA DEL XVI-XVIII SECOLO
Giorgia Predari;Riccardo Gulli
2018
Abstract
Il contributo tratta della storia della costruzione delle tradizionali coperture dell’architettura coloniale cubana del XVI-XVIII secolo, definite “armaduras de madera” e del loro particolare funzionamento statico. Derivata dalla tradizione mudéjar delle “armaduras de pares”, lì esportata dai colonizzatori provenienti dal territorio spagnolo, la tecnica di costruzione ha acquisito sull'isola una propria personalità ed è divenuta la soluzione più utilizzata per la copertura di edifici civili e religiosi. Si tratta di una particolare strutturazione impiegata per coperture inclinate interamente lignee, composte da elementi disposti in modo tale da resistere unitariamente ai carichi a cui sono sottoposti e trasmetterli come semplici azioni verticali alla sottostante elevazione muraria, spesso realizzata con materiali aventi bassa resistenza meccanica, quali mattoni crudi e fango. Verranno quindi descritti tutti gli elementi componenti il sistema, nonché la loro singola funzione, che porta nel suo complesso alla generazione di una costruzione non spingente appoggiata ai supporti murari. Le spinte provenienti dalle orditure inclinate della copertura sono infatti trasmesse ad una cordolatura lignea perimetrale ed annullate da tiranti semplici od accoppiati distribuiti lungo il perimetro dell’ambiente da coprire secondo una logica di tipo geometrico. La principale differenza rispetto a quanto così costruito in territorio spagnolo risiede nel fatto che a Cuba viene enfatizzato l’aspetto costruttivo piuttosto che quello decorativo. Nei soffitti cubani, infatti, gli elementi componenti vengono semplificati e la decorazione non è ricca come negli esempi spagnoli precedenti al XVI secolo, in cui l’apparto decorativo spesso occulta interamente la struttura; la strutturazione cubana rimane invece semplice, funzionale e sempre evidente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.