Il contributo si propone di analizzare la vicenda Taricco e la reazione della nostra Corte Costituzionale alla oramai celebre sentenza resa dalla Corte di giustizia l’8 settembre 2015 (causa C-105/14), con particolare attenzione al rilievo riconosciuto (talora in modo espresso, talora solo implicitamente), nell’intera saga, all’art. 4, par. 2, TUE. Dopo alcune considerazioni preliminari su questa disposizione, anche alla luce della rilevante giurisprudenza, l’indagine si soffermerà, dapprima, sull’impiego di tale clausola identitaria da parte della Consulta nell’ordinanza n. 24/2017, e, successivamente, sulla scelta dei giudici di Lussemburgo nella causa M.A.S. e M.B. (C-42/17) di evitare il conflitto con il giudice delle leggi italiano senza operare un revirement della regola affermata nel proprio precedente e senza ricorrere all’art. 4, par. 2, TUE. Verranno poi presi in esame i passaggi rilevanti della sentenza n. 115/2018, con cui la Corte costituzionale ha de facto attivato i controlimiti per concludere con alcune riflessioni più generali sull’opportunità di sfruttare al meglio le potenzialità ireniche della clausola identitaria.
Giacomo Di Federico (2019). Identità nazionale e controlimiti: l'inapplicabilità della ''regola Taricco'' nell'ordinamento italiano. FEDERALISMI.IT, 4, 1-20.
Identità nazionale e controlimiti: l'inapplicabilità della ''regola Taricco'' nell'ordinamento italiano
Giacomo Di Federico
2019
Abstract
Il contributo si propone di analizzare la vicenda Taricco e la reazione della nostra Corte Costituzionale alla oramai celebre sentenza resa dalla Corte di giustizia l’8 settembre 2015 (causa C-105/14), con particolare attenzione al rilievo riconosciuto (talora in modo espresso, talora solo implicitamente), nell’intera saga, all’art. 4, par. 2, TUE. Dopo alcune considerazioni preliminari su questa disposizione, anche alla luce della rilevante giurisprudenza, l’indagine si soffermerà, dapprima, sull’impiego di tale clausola identitaria da parte della Consulta nell’ordinanza n. 24/2017, e, successivamente, sulla scelta dei giudici di Lussemburgo nella causa M.A.S. e M.B. (C-42/17) di evitare il conflitto con il giudice delle leggi italiano senza operare un revirement della regola affermata nel proprio precedente e senza ricorrere all’art. 4, par. 2, TUE. Verranno poi presi in esame i passaggi rilevanti della sentenza n. 115/2018, con cui la Corte costituzionale ha de facto attivato i controlimiti per concludere con alcune riflessioni più generali sull’opportunità di sfruttare al meglio le potenzialità ireniche della clausola identitaria.File | Dimensione | Formato | |
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