INTRODUZIONE La maggior parte dei moderni fungicidi antiperonosporici sono accreditati della capacità, più o meno marcata, di penetrare nei tessuti della pianta e tale caratteristica viene attentamente considerata nel loro impiego pratico in Italia, specialmente su vite. Peraltro le reali capacità curative degli antiperonosporici sono state e sono poco indagate al di fuori dell’attività di sviluppo e messa a punto delle molecole, e scarse sono quindi le indicazioni sperimentali disponibili nel nostro Paese su tale aspetto. Il presente lavoro si è proposto di portare un contributo alla conoscenza dell’attività curativa di alcuni dei recenti antiperonosporici, attraverso verifiche sperimentali in condizioni controllate, utilizzando come patogeno test l’agente della peronospora della vite (Plasmopara viticola (Berk. et Curt.) Berl. et De Toni.). MATERIALI E METODI Le prove sono state condotte in serra nel corso di diverse annate utilizzando giovani barbatelle o talee di vite delle cv Tocai o Sangiovese allevate in vaso. Lo schema sperimentale adottato è il seguente: inoculazione delle piante nella fase iniziale di sviluppo (1-2 germogli con 10-12 foglie) mediante irrorazione con una sospensione in acqua di sporangi di P. viticola (concentrazione di 30-50.000/ml), mantenimento delle piante in camera umida per 15-20 ore allo scopo di consentire l’inizio dell’infezione, trattamento delle piante mediante nebulizzatore manuale a tempi diversi dopo l’inoculazione, conservazione delle stesse in serra alla temperatura di 20-25°C, U.R. e fotoperiodo naturali, reimmissione delle piante in camera umida dopo la manifestazione dei sintomi (macchie d’olio) sulle piante non trattate, valutazione della percentuale (e dell’intensità) di superficie fogliare sporulata/foglia e della presenza percentuale dei sintomi sulla pagina superiore, eventuale nuova immissione in camera umida dopo una e 2 settimane di conservazione e relativi controlli. Per ogni tesi sono allestite 4-5 ripetizioni (ciascuna corrispondente a un vaso con una pianta). I dati sono 246 elaborati attraverso l’analisi della varianza e il confronto delle medie con il test di Duncan per P = 0,05. Sono stati finora considerati i seguenti principi attivi, formulati quasi sempre in miscela, in genere con prodotti di copertura: metalaxyl-M, fosetyl-Al, cymoxanil, dimethomorph, azoxystrobin, iprovalicarb, cyazofamid, benthiavalicarb, mandipropamid, fluopicolide. RISULTATI E CONCLUSIONI La tecnica di studio sopra descritta è risultata in grado di evidenziare la capacità curativa dei prodotti antiperonosporici, tuttavia nelle numerose prove finora effettuate è costantemente emersa la difficoltà di ottenere risultati chiari e costanti anche con i prodotti da tempo noti e accreditati in bibliografia della suddetta caratteristica. Ciò è presumibilmente da attribuire alla metodologia di saggio, che non può prescindere dall’utilizzo di una elevata quantità di inoculo, che porta a discriminare solo i prodotti dotati di un’attività molto spiccata e a sottovalutare quelli attivi parzialmente. In proposito fra gli antiperonosporici noti la risposta più frequentemente positiva è stata fornita dal metalaxyl e dal fosetyl-Al e risultati interessanti sono stati evidenziati da alcuni recenti principi attivi. E anche emerso che per alcuni prodotti l’azione postinfezionale si esercita soprattutto attraverso il blocco o la limitazione della sporulazione (es. iprovalicarb, benthiavalicarb, cyazofamid). Come esempio delle difficoltà dello studio si riportano (tabella 1) i risultati di una recente prova in cui sono stati saggiati a un solo tempo post-infezionale diversi antiperonosporici vecchi e nuovi e che ha fornito risposte in linea con i numerosi saggi fatti in precedenza . Come si può osservare dai risultati del primo rilievo, il metalaxyl-M ha confermato la sua nota attività curativa mentre cymoxanil e dimethomorph si sono espressi soprattutto con la capac...

Studio dell'attività curativa di recenti antiperonosporici contro Plasmopara viticola / A. Brunelli; I. Portillo; G. Sedda; P. Flori. - STAMPA. - 2:(2008), pp. 245-246. (Intervento presentato al convegno Giornate Fitopatologiche 2008 tenutosi a Cervia (RA) nel 12-14 marzo 2008).

Studio dell'attività curativa di recenti antiperonosporici contro Plasmopara viticola

BRUNELLI, AGOSTINO;PORTILLO, IVAN;FLORI, PAOLO
2008

Abstract

INTRODUZIONE La maggior parte dei moderni fungicidi antiperonosporici sono accreditati della capacità, più o meno marcata, di penetrare nei tessuti della pianta e tale caratteristica viene attentamente considerata nel loro impiego pratico in Italia, specialmente su vite. Peraltro le reali capacità curative degli antiperonosporici sono state e sono poco indagate al di fuori dell’attività di sviluppo e messa a punto delle molecole, e scarse sono quindi le indicazioni sperimentali disponibili nel nostro Paese su tale aspetto. Il presente lavoro si è proposto di portare un contributo alla conoscenza dell’attività curativa di alcuni dei recenti antiperonosporici, attraverso verifiche sperimentali in condizioni controllate, utilizzando come patogeno test l’agente della peronospora della vite (Plasmopara viticola (Berk. et Curt.) Berl. et De Toni.). MATERIALI E METODI Le prove sono state condotte in serra nel corso di diverse annate utilizzando giovani barbatelle o talee di vite delle cv Tocai o Sangiovese allevate in vaso. Lo schema sperimentale adottato è il seguente: inoculazione delle piante nella fase iniziale di sviluppo (1-2 germogli con 10-12 foglie) mediante irrorazione con una sospensione in acqua di sporangi di P. viticola (concentrazione di 30-50.000/ml), mantenimento delle piante in camera umida per 15-20 ore allo scopo di consentire l’inizio dell’infezione, trattamento delle piante mediante nebulizzatore manuale a tempi diversi dopo l’inoculazione, conservazione delle stesse in serra alla temperatura di 20-25°C, U.R. e fotoperiodo naturali, reimmissione delle piante in camera umida dopo la manifestazione dei sintomi (macchie d’olio) sulle piante non trattate, valutazione della percentuale (e dell’intensità) di superficie fogliare sporulata/foglia e della presenza percentuale dei sintomi sulla pagina superiore, eventuale nuova immissione in camera umida dopo una e 2 settimane di conservazione e relativi controlli. Per ogni tesi sono allestite 4-5 ripetizioni (ciascuna corrispondente a un vaso con una pianta). I dati sono 246 elaborati attraverso l’analisi della varianza e il confronto delle medie con il test di Duncan per P = 0,05. Sono stati finora considerati i seguenti principi attivi, formulati quasi sempre in miscela, in genere con prodotti di copertura: metalaxyl-M, fosetyl-Al, cymoxanil, dimethomorph, azoxystrobin, iprovalicarb, cyazofamid, benthiavalicarb, mandipropamid, fluopicolide. RISULTATI E CONCLUSIONI La tecnica di studio sopra descritta è risultata in grado di evidenziare la capacità curativa dei prodotti antiperonosporici, tuttavia nelle numerose prove finora effettuate è costantemente emersa la difficoltà di ottenere risultati chiari e costanti anche con i prodotti da tempo noti e accreditati in bibliografia della suddetta caratteristica. Ciò è presumibilmente da attribuire alla metodologia di saggio, che non può prescindere dall’utilizzo di una elevata quantità di inoculo, che porta a discriminare solo i prodotti dotati di un’attività molto spiccata e a sottovalutare quelli attivi parzialmente. In proposito fra gli antiperonosporici noti la risposta più frequentemente positiva è stata fornita dal metalaxyl e dal fosetyl-Al e risultati interessanti sono stati evidenziati da alcuni recenti principi attivi. E anche emerso che per alcuni prodotti l’azione postinfezionale si esercita soprattutto attraverso il blocco o la limitazione della sporulazione (es. iprovalicarb, benthiavalicarb, cyazofamid). Come esempio delle difficoltà dello studio si riportano (tabella 1) i risultati di una recente prova in cui sono stati saggiati a un solo tempo post-infezionale diversi antiperonosporici vecchi e nuovi e che ha fornito risposte in linea con i numerosi saggi fatti in precedenza . Come si può osservare dai risultati del primo rilievo, il metalaxyl-M ha confermato la sua nota attività curativa mentre cymoxanil e dimethomorph si sono espressi soprattutto con la capac...
2008
Atti Giornate Fitopatologiche 2008
245
246
Studio dell'attività curativa di recenti antiperonosporici contro Plasmopara viticola / A. Brunelli; I. Portillo; G. Sedda; P. Flori. - STAMPA. - 2:(2008), pp. 245-246. (Intervento presentato al convegno Giornate Fitopatologiche 2008 tenutosi a Cervia (RA) nel 12-14 marzo 2008).
A. Brunelli; I. Portillo; G. Sedda; P. Flori
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