I rosmarino (Rosmarinus officinalis) (Famiglia Lamiaceae) è quella nota pianta officinale tipica delle regioni mediterranee e del Portogallo, che in Italia cresce spontanea nelle macchie e nelle zone rivierasche della Liguria, delle regioni centro-meridionali e delle isole. E’ un arbusto sempreverde dal profumo aromatico molto intenso e dall’aspetto assai piacevole, soprattutto durante la fioritura (produce piccoli fiori azzurri, lilla, raramente rosei o bianchi), ed è spesso utilizzato anche a scopo decorativo nei giardini, ove trova spazio tra le più comuni specie erbacee. Sono ben note le sue proprietà aromatizzanti, aperitive, digestive, antispasmodiche, diuretiche, balsamiche, antisettiche, rubefacenti e stimolanti, per cui trova largo impiego nel settore alimentare (culinaria e liquoreria), della cosmesi (profumeria) ed in farmacia. Una delle regioni italiane ove maggiormente si coltiva il rosmarino è la Liguria. Le malattie Per quanto riguarda gli aspetti patologici, nonostante sia considerata una pianta rustica, il rosmarino è soggetto ad alcune malattie che nelle colture intensive possono provocare gravi danni. Relativamente alle infezioni virali, dalla Letteratura si apprende di un solo caso dovuto a cucumber mosaic virus (CMV: virus del mosaico del cetriolo) avvenuto agli inizi degli anni ’70, in Germania. Più di recente, nel corso di un’indagine epidemiologica eseguita in Iran con lo scopo di individuare le specie spontanee ospiti naturali di Tospovirus, è stata riscontrata infezione da tomato spotted wilt virus (TSWV: virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro) e tomato Varamin virus (ToVV; sinonimo tomato yellow fruit ring virus, nuova potenziale specie di tospovirus). - I virus trasmessi da Afidi Recentemente, alcune patologie ad eziologia virale hanno interessato molti impianti di rosmarino della piana di Albenga; sono stati diagnosticati il già citato CMV ed alfalfa mosaic virus (AMV: virus del mosaico dell’erba medica), entrambi trasmessi da afidi. CMV - Questo cucumovirus è stato individuato nel settembre del 2007 in infezione mista con fitoplasmi del gruppo “stolbur”. Le piante infette mostravano sintomi assai variabili, ma riconducibili fondamentalmente a riduzione di sviluppo e produzione di getti deformati e distorti, ingiallimenti e disseccamenti delle foglie. In alcuni casi, le piante sintomatiche erano concentrate in un solo punto degli impianti (lato vicino ad una strada interpoderale od un appezzamento inerbito), in altri casi erano sparse. Nel 2008, CMV è stato sporadicamente individuato sia in piante-madri che in piante in produzione; i sintomi consistevano prevalentemente in nanismo e ripiegamenti dei getti e delle foglie. L’identificazione è stata effettuata applicando la tecnica immunoenzimatica PAS-ELISA; le prove di trasmissione meccanica su piante di saggio hanno dato esito negativo. AMV - Per quanto riguarda questo secondo virus, la prima segnalazione si è avuta alla fine del 2007 ed all’inizio del 2008, sempre nella zona di Albenga, ed ha riguardato piante di rosmarino di 5 mesi, allevate in vaso, in pieno campo. La sintomatologia consisteva in aree di colore giallo intenso, dai contorni ben delineati. L’identificazione è stata effettuata presso i laboratori dell’IVV-CNR di Torino. Una sintomatologia fogliare analoga, oppure una variegatura fogliare biancastra e/o gialla su tutto l’apparato fogliare, è stata osservata anche nella primavera del 2008 su piante in vaso di 7-9 mesi di età. L’identificazione, effettuata presso i laboratori dell’Università di Bologna, è stata di tipo molecolare; le prove di trasmissione meccanica hanno dato esito positivo. Considerazioni Da quanto sopra descritto, risulta evidente come il rosmarino non sia una specie particolarmente soggetta a virosi, soprattutto se si considera che fino a pochi anni fa l’unica informazione di un’infezione naturale era quella da CMV, in Germania.
Bellardi, M.G., G., B., A., C., M., M. (2008). Infezioni virali su rosmarino in Liguria. CLAMER INFORMA, 12, 11-15.
Infezioni virali su rosmarino in Liguria.
BELLARDI, MARIA GRAZIA;
2008
Abstract
I rosmarino (Rosmarinus officinalis) (Famiglia Lamiaceae) è quella nota pianta officinale tipica delle regioni mediterranee e del Portogallo, che in Italia cresce spontanea nelle macchie e nelle zone rivierasche della Liguria, delle regioni centro-meridionali e delle isole. E’ un arbusto sempreverde dal profumo aromatico molto intenso e dall’aspetto assai piacevole, soprattutto durante la fioritura (produce piccoli fiori azzurri, lilla, raramente rosei o bianchi), ed è spesso utilizzato anche a scopo decorativo nei giardini, ove trova spazio tra le più comuni specie erbacee. Sono ben note le sue proprietà aromatizzanti, aperitive, digestive, antispasmodiche, diuretiche, balsamiche, antisettiche, rubefacenti e stimolanti, per cui trova largo impiego nel settore alimentare (culinaria e liquoreria), della cosmesi (profumeria) ed in farmacia. Una delle regioni italiane ove maggiormente si coltiva il rosmarino è la Liguria. Le malattie Per quanto riguarda gli aspetti patologici, nonostante sia considerata una pianta rustica, il rosmarino è soggetto ad alcune malattie che nelle colture intensive possono provocare gravi danni. Relativamente alle infezioni virali, dalla Letteratura si apprende di un solo caso dovuto a cucumber mosaic virus (CMV: virus del mosaico del cetriolo) avvenuto agli inizi degli anni ’70, in Germania. Più di recente, nel corso di un’indagine epidemiologica eseguita in Iran con lo scopo di individuare le specie spontanee ospiti naturali di Tospovirus, è stata riscontrata infezione da tomato spotted wilt virus (TSWV: virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro) e tomato Varamin virus (ToVV; sinonimo tomato yellow fruit ring virus, nuova potenziale specie di tospovirus). - I virus trasmessi da Afidi Recentemente, alcune patologie ad eziologia virale hanno interessato molti impianti di rosmarino della piana di Albenga; sono stati diagnosticati il già citato CMV ed alfalfa mosaic virus (AMV: virus del mosaico dell’erba medica), entrambi trasmessi da afidi. CMV - Questo cucumovirus è stato individuato nel settembre del 2007 in infezione mista con fitoplasmi del gruppo “stolbur”. Le piante infette mostravano sintomi assai variabili, ma riconducibili fondamentalmente a riduzione di sviluppo e produzione di getti deformati e distorti, ingiallimenti e disseccamenti delle foglie. In alcuni casi, le piante sintomatiche erano concentrate in un solo punto degli impianti (lato vicino ad una strada interpoderale od un appezzamento inerbito), in altri casi erano sparse. Nel 2008, CMV è stato sporadicamente individuato sia in piante-madri che in piante in produzione; i sintomi consistevano prevalentemente in nanismo e ripiegamenti dei getti e delle foglie. L’identificazione è stata effettuata applicando la tecnica immunoenzimatica PAS-ELISA; le prove di trasmissione meccanica su piante di saggio hanno dato esito negativo. AMV - Per quanto riguarda questo secondo virus, la prima segnalazione si è avuta alla fine del 2007 ed all’inizio del 2008, sempre nella zona di Albenga, ed ha riguardato piante di rosmarino di 5 mesi, allevate in vaso, in pieno campo. La sintomatologia consisteva in aree di colore giallo intenso, dai contorni ben delineati. L’identificazione è stata effettuata presso i laboratori dell’IVV-CNR di Torino. Una sintomatologia fogliare analoga, oppure una variegatura fogliare biancastra e/o gialla su tutto l’apparato fogliare, è stata osservata anche nella primavera del 2008 su piante in vaso di 7-9 mesi di età. L’identificazione, effettuata presso i laboratori dell’Università di Bologna, è stata di tipo molecolare; le prove di trasmissione meccanica hanno dato esito positivo. Considerazioni Da quanto sopra descritto, risulta evidente come il rosmarino non sia una specie particolarmente soggetta a virosi, soprattutto se si considera che fino a pochi anni fa l’unica informazione di un’infezione naturale era quella da CMV, in Germania.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.