La Cronica di Salimbene da Parma contiene al suo interno una pluralità di generi letterari, e tradisce continuamente la sua natura narrativa, prima ancora che storiografica, come è evidente dalla trattazione di alcuni fatti e personaggi-chiave, rispetto ai quali si può registrare una oscillazione di ordine, diurata e frequenza del racconto (secondo la terminologia di Gérard Genette) tipica del testo letterario. Dal punto di vista retorico, sia la inventio che soprattutto la dispositio del racconto rimandano a modelli letterari, come è evidente se si analizza la figura dell'arcivescovo Filippo di Ravenna, e del suo "doppio", frate Chiarello, antagonisti vincenti del demoniaco Ezzelino da Romano e di suo fratello Alberico. Nel descrivere tali personaggi, Salimbene fa uso di una serie di "indizi di fittività" tipicamente romanzeschi, come la continua catena di cause ed effetti ("ipercausalismo") che, allontanando decisamente il racconto dalla storia vera, lo riconduce semmai nell'alveo della letteratura, dove ogni minima azione è portatrice di significato, e provoca a cascata una serie di conseguenze necessarie e inevitabili.

La Cronica la e pluralità dei generi letterari

claudia sebastiana nobili
2018

Abstract

La Cronica di Salimbene da Parma contiene al suo interno una pluralità di generi letterari, e tradisce continuamente la sua natura narrativa, prima ancora che storiografica, come è evidente dalla trattazione di alcuni fatti e personaggi-chiave, rispetto ai quali si può registrare una oscillazione di ordine, diurata e frequenza del racconto (secondo la terminologia di Gérard Genette) tipica del testo letterario. Dal punto di vista retorico, sia la inventio che soprattutto la dispositio del racconto rimandano a modelli letterari, come è evidente se si analizza la figura dell'arcivescovo Filippo di Ravenna, e del suo "doppio", frate Chiarello, antagonisti vincenti del demoniaco Ezzelino da Romano e di suo fratello Alberico. Nel descrivere tali personaggi, Salimbene fa uso di una serie di "indizi di fittività" tipicamente romanzeschi, come la continua catena di cause ed effetti ("ipercausalismo") che, allontanando decisamente il racconto dalla storia vera, lo riconduce semmai nell'alveo della letteratura, dove ogni minima azione è portatrice di significato, e provoca a cascata una serie di conseguenze necessarie e inevitabili.
2018
Salimbene de Adam e la «Cronica», Atti del LIV Convegno storico internazionale (Todi, 8-10 ottobre 2017)
233
250
claudia sebastiana nobili
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