La popolazione europea sta invecchiando: la speranza di vita media è passata dai 55 anni del 1920 agli oltre 80 di oggi. L'attuale generazione frutto del "baby boom" andrà ben presto in pensione: il numero di persone di età compresa tra i 65 e gli 80 anni aumenterà di una percentuale quasi pari al 40% tra il 2010 e il 2030. Questo cambiamento demografico pone sfide significative all'economia e alla società europee. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) possono svolgere un ruolo importante nel rispondere a tali sfide. Migliorare la vita degli anziani in casa, sul lavoro e nella società in generale. Con questi obiettivi e in coerenza con l'articolo 169 del Trattato UE di Amsterdam, che dà l'opportunità di creare programmi di sviluppo tra la Commissione Europea e gli Stati Membri, la Commissione Europea ha recentemente varato il programma Ambient Assisted Living (AAL) che punta a migliorare la qualità della vita delle persone anziane attraverso il supporto dell’ICT (Commission of the European Communities, 2007). Particolare attenzione merita, in un tale contesto, il tema della mobilità, comunemente ritenuta un chiaro indicatore della qualità della vita, per i suoi nessi con libertà, flessibilità e autonomia nella vita quotidiana. La mobilità è il frutto di una attività fisica ben bilanciata che compendia l’azione dei sistemi neuro-muscolo-scheletrici e sensoriali, e a sua volta produce numerosi effetti benefici a pioggia, dalla riduzione del rischio di cardiopatie coronariche, alla prevenzione dell’obesità, fino al miglioramento della salute mentale (Marcellini et al., 1999). Il termine attività fisica si riferisce a tutte quelle attività che comportano un dispendio energetico da movimento. Si tratta principalmente delle attività di tutti i giorni che implicano il movimento del corpo, come camminare, andare in bicicletta, salire le scale, fare i lavori di casa e la spesa, molte delle quali rappresentano una componente secondaria della nostra routine. Buoni livelli di mobilità, e quindi di attività fisica, hanno dunque un ruolo prominente nella promozione di un processo di invecchiamento sano, perché mantenersi attivi può prevenire l’insorgenza di fragilità (frailty), una condizione di rischio elevato di outcome avversi che comportano un significativo deterioramento della qualità della vita. La caduta è un evento particolarmente temibile nella pratica geriatrica, non solo per le ovvie possibili conseguenze di ordine traumatico, ma anche per le ripercussioni di ordine psicologico, caratterizzate dall’insicurezza e quindi dalla tendenza ad un progressivo isolamento ed alla riduzione delle attività quotidiane e dei rapporti interpersonali. Le cadute nei soggetti anziani sono, in genere, molto rovinose: per ragioni neurologiche, per l’appannamento dei sistemi protettivi sensoriali, oltre che per ovvie aggravanti di natura osteoarticolare. A partire dalle considerazioni che l’instabilità posturale e locomotoria che subentrano con l’invecchiamento sono il fattore principale favorente le cadute e che una larga parte delle cadute avvengono in ambiente domestico è possibile delineare un piano d’azione che veda l’ICT come agente facilitatore di mobilità, in questo modo rendendo un servizio alle persone anziane per mantenere la propria autonomia durante le attività della vita quotidiana ed evitare cadute e incidenti domestici. Tale piano d’azione non potrà prescindere da evidenze sperimentali sempre più chiare su quanto l’esercizio fisico possa avvantaggiare la salute complessiva e la funzione cognitiva, particolarmente in età avanzata, con effetti benefici sul rimodellamento dei circuiti neuronali e sulla plasticità cerebrale (Cotman e Berchtold, 2002). E ancor più dall’osservazione che l’esercizio ha una maggior efficacia quanto più è duraturo, personalizzato, e quando si svolge anche nell’ambiente domestico (Campbell et al., 1997).

L. Chiari, A. Cappello (2008). Microsistemi indossabili per l’Ambient Assisted Living. BOLOGNA : Patron.

Microsistemi indossabili per l’Ambient Assisted Living

CHIARI, LORENZO;CAPPELLO, ANGELO
2008

Abstract

La popolazione europea sta invecchiando: la speranza di vita media è passata dai 55 anni del 1920 agli oltre 80 di oggi. L'attuale generazione frutto del "baby boom" andrà ben presto in pensione: il numero di persone di età compresa tra i 65 e gli 80 anni aumenterà di una percentuale quasi pari al 40% tra il 2010 e il 2030. Questo cambiamento demografico pone sfide significative all'economia e alla società europee. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) possono svolgere un ruolo importante nel rispondere a tali sfide. Migliorare la vita degli anziani in casa, sul lavoro e nella società in generale. Con questi obiettivi e in coerenza con l'articolo 169 del Trattato UE di Amsterdam, che dà l'opportunità di creare programmi di sviluppo tra la Commissione Europea e gli Stati Membri, la Commissione Europea ha recentemente varato il programma Ambient Assisted Living (AAL) che punta a migliorare la qualità della vita delle persone anziane attraverso il supporto dell’ICT (Commission of the European Communities, 2007). Particolare attenzione merita, in un tale contesto, il tema della mobilità, comunemente ritenuta un chiaro indicatore della qualità della vita, per i suoi nessi con libertà, flessibilità e autonomia nella vita quotidiana. La mobilità è il frutto di una attività fisica ben bilanciata che compendia l’azione dei sistemi neuro-muscolo-scheletrici e sensoriali, e a sua volta produce numerosi effetti benefici a pioggia, dalla riduzione del rischio di cardiopatie coronariche, alla prevenzione dell’obesità, fino al miglioramento della salute mentale (Marcellini et al., 1999). Il termine attività fisica si riferisce a tutte quelle attività che comportano un dispendio energetico da movimento. Si tratta principalmente delle attività di tutti i giorni che implicano il movimento del corpo, come camminare, andare in bicicletta, salire le scale, fare i lavori di casa e la spesa, molte delle quali rappresentano una componente secondaria della nostra routine. Buoni livelli di mobilità, e quindi di attività fisica, hanno dunque un ruolo prominente nella promozione di un processo di invecchiamento sano, perché mantenersi attivi può prevenire l’insorgenza di fragilità (frailty), una condizione di rischio elevato di outcome avversi che comportano un significativo deterioramento della qualità della vita. La caduta è un evento particolarmente temibile nella pratica geriatrica, non solo per le ovvie possibili conseguenze di ordine traumatico, ma anche per le ripercussioni di ordine psicologico, caratterizzate dall’insicurezza e quindi dalla tendenza ad un progressivo isolamento ed alla riduzione delle attività quotidiane e dei rapporti interpersonali. Le cadute nei soggetti anziani sono, in genere, molto rovinose: per ragioni neurologiche, per l’appannamento dei sistemi protettivi sensoriali, oltre che per ovvie aggravanti di natura osteoarticolare. A partire dalle considerazioni che l’instabilità posturale e locomotoria che subentrano con l’invecchiamento sono il fattore principale favorente le cadute e che una larga parte delle cadute avvengono in ambiente domestico è possibile delineare un piano d’azione che veda l’ICT come agente facilitatore di mobilità, in questo modo rendendo un servizio alle persone anziane per mantenere la propria autonomia durante le attività della vita quotidiana ed evitare cadute e incidenti domestici. Tale piano d’azione non potrà prescindere da evidenze sperimentali sempre più chiare su quanto l’esercizio fisico possa avvantaggiare la salute complessiva e la funzione cognitiva, particolarmente in età avanzata, con effetti benefici sul rimodellamento dei circuiti neuronali e sulla plasticità cerebrale (Cotman e Berchtold, 2002). E ancor più dall’osservazione che l’esercizio ha una maggior efficacia quanto più è duraturo, personalizzato, e quando si svolge anche nell’ambiente domestico (Campbell et al., 1997).
2008
Sistemi indossabili intelligenti per la salute e la protezione dell'uomo
343
355
L. Chiari, A. Cappello (2008). Microsistemi indossabili per l’Ambient Assisted Living. BOLOGNA : Patron.
L. Chiari; A. Cappello
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