Per migliorare la sicurezza dei pazienti, oltre che per contenere i costi assicurativi conseguenti a cause per presunta malpractice, tutti i sistemi sanitari occidentali stanno sviluppando il sistema di Governo del Rischio Clinico (GRC), mediante il quale il processo produttivo sanitario è oggetto di analisi sistematica di tutti i passaggi "critici", per rinforzare le barriere a difesa dall'errore umano. Ciò porta spesso ad una reingegnerizzazione del processo. Già nel 2000 il rapporto OMS dichiarava che "la maggior parte degli errori in campo sanitario non risiede nell'incapacità degli uomini, ma nel sistema che deve essere reso più sicuro". Due tipologie di errore sono responsabili degli incidenti in ambiente di lavoro: errore attivo (individuale) e latente. L'errore attivo è ben identificabile, prossimo al verificarsi dell'evento avverso e spesso riconducibile ad un'azione sbagliata commessa da un operatore (slips, mistakes e violazioni) o ad un incidente (ad es: malfunzionamento di uno strumento). L'errore latente esprime insufficienze organizzati vo-gestionali del sistema (manageriali, normative, organizzative o progettuali), che possono favorire errori attivi. Le conseguenze degli errori latenti possono divenire evidenti solo quando si combinano con altri fattori in grado di rompere le difese del sistema. Il modello del formaggio svizzero, immaginando le fasi del percorso diagnostico-terapeutico come fette del formaggio, esplicita le modalità di errore dei sistemi complessi, in cui ogni fase può contenere buchi che rappresentano errori attivi o latenti. L'assunto teorico è che, se l'errore è atteso, le attività di gestione devono essere indirizzate sul sistema in cui il professionista lavora, progettando e realizzando condizioni operative che rendano difficile sbagliare. In ambito radiologico, gli errori attivi includono errori percettivi e cognitivi in fase di descrizione ed interpretazione delle immagini, mentre errori latenti si collocano nelle fasi organizzativo-gestionali e operative del processo di acquisizione delle immagini, oltre che nell'uso delle procedure informatiche (RIS-PACS). Gli strumenti per l'analisi del rischio esaminano i processi con modalità proattiva, oppure analizzano gli eventi occorsi con metodo reattivo. L'analisi proattiva identifica le tipologie di rischio e le quantifica secondo la loro frequenza, mediante lo strumento dell'Incident Reporting o valutando reclami e denunce: segue quindi una valutazione della gravita delle conseguenze, la collocazione su una scala di priorità dei rischi e l'indicazione di possibili soluzioni. Le tecniche dell'analisi proattiva sono la FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) e la FMECA (Failure Mode and Effect Criticality Analysis). L'analisi reattiva dopo un evento avverso ricostruisce a posteriori la sequenza di avvenimenti per identificare, oltre agli errori attivi anche i fattori di rischio (errori latenti); la Root Cause Analysis (RCA) è lo strumento più usato a tal fine.
Golfieri R (2010). Il rischio clinico: gestire o farsi gestire?. LA RADIOLOGIA MEDICA, 115, 95-95.
Il rischio clinico: gestire o farsi gestire?
Golfieri R
2010
Abstract
Per migliorare la sicurezza dei pazienti, oltre che per contenere i costi assicurativi conseguenti a cause per presunta malpractice, tutti i sistemi sanitari occidentali stanno sviluppando il sistema di Governo del Rischio Clinico (GRC), mediante il quale il processo produttivo sanitario è oggetto di analisi sistematica di tutti i passaggi "critici", per rinforzare le barriere a difesa dall'errore umano. Ciò porta spesso ad una reingegnerizzazione del processo. Già nel 2000 il rapporto OMS dichiarava che "la maggior parte degli errori in campo sanitario non risiede nell'incapacità degli uomini, ma nel sistema che deve essere reso più sicuro". Due tipologie di errore sono responsabili degli incidenti in ambiente di lavoro: errore attivo (individuale) e latente. L'errore attivo è ben identificabile, prossimo al verificarsi dell'evento avverso e spesso riconducibile ad un'azione sbagliata commessa da un operatore (slips, mistakes e violazioni) o ad un incidente (ad es: malfunzionamento di uno strumento). L'errore latente esprime insufficienze organizzati vo-gestionali del sistema (manageriali, normative, organizzative o progettuali), che possono favorire errori attivi. Le conseguenze degli errori latenti possono divenire evidenti solo quando si combinano con altri fattori in grado di rompere le difese del sistema. Il modello del formaggio svizzero, immaginando le fasi del percorso diagnostico-terapeutico come fette del formaggio, esplicita le modalità di errore dei sistemi complessi, in cui ogni fase può contenere buchi che rappresentano errori attivi o latenti. L'assunto teorico è che, se l'errore è atteso, le attività di gestione devono essere indirizzate sul sistema in cui il professionista lavora, progettando e realizzando condizioni operative che rendano difficile sbagliare. In ambito radiologico, gli errori attivi includono errori percettivi e cognitivi in fase di descrizione ed interpretazione delle immagini, mentre errori latenti si collocano nelle fasi organizzativo-gestionali e operative del processo di acquisizione delle immagini, oltre che nell'uso delle procedure informatiche (RIS-PACS). Gli strumenti per l'analisi del rischio esaminano i processi con modalità proattiva, oppure analizzano gli eventi occorsi con metodo reattivo. L'analisi proattiva identifica le tipologie di rischio e le quantifica secondo la loro frequenza, mediante lo strumento dell'Incident Reporting o valutando reclami e denunce: segue quindi una valutazione della gravita delle conseguenze, la collocazione su una scala di priorità dei rischi e l'indicazione di possibili soluzioni. Le tecniche dell'analisi proattiva sono la FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) e la FMECA (Failure Mode and Effect Criticality Analysis). L'analisi reattiva dopo un evento avverso ricostruisce a posteriori la sequenza di avvenimenti per identificare, oltre agli errori attivi anche i fattori di rischio (errori latenti); la Root Cause Analysis (RCA) è lo strumento più usato a tal fine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


