Con una larghissima indagine, che rintracciata una produzione testuale spesso marginalizzata in un’editoria minore, o offerta da editori di prestigio in logiche commerciali convergenti su prodotti condizionati da un mercato mainstream, si puntualizza la necessità di un approccio critico adeguato ad una preoccupante involuzione dei testi prodotti dagli scrittori usciti dalle vicende migratorie. Al di là di ingenue interpretazioni espresse a fronte delle prime manifestazioni, l’evolversi (o l’involuzione, piuttosto) della produzione dell’ultimo quinquennio rileva come l’incrocio fra deboli proposte autoriali, e il peso delle strategie editoriali tese ad un prudente allineamento dei prodotti, abbiano deluso le aspettative di un reale meticciato culturale, o di orizzonti innovativi sul piano linguistico, rimanendo i testi espressi nella lingua italiana abissalmente distanti da autori ed opere di natura postcoloniale realizzati nei contesti europei e mondiali. Lo stesso esaurirsi dopo un trentennio delle capacità di proposta dei primi autori, talora costretti ad ulteriore migrazione da un ambiente sempre più condizionato da ostilità discriminatoria, anche comprimono le voci delle giovani figure di seconda generazione, incapaci di offrire un nucleo di immaginario letterario realmente innovativo a fronte della tradizione nazionale.
Fulvio Pezzarossa (2018). «Il “dopo” che alcuni leggono e celebrano non è ancora arrivato». La breve parabola delle scritture di migrazione italiane. Macerata : EUM - Edizioni Universitarie Macerata.
«Il “dopo” che alcuni leggono e celebrano non è ancora arrivato». La breve parabola delle scritture di migrazione italiane
Fulvio Pezzarossa
2018
Abstract
Con una larghissima indagine, che rintracciata una produzione testuale spesso marginalizzata in un’editoria minore, o offerta da editori di prestigio in logiche commerciali convergenti su prodotti condizionati da un mercato mainstream, si puntualizza la necessità di un approccio critico adeguato ad una preoccupante involuzione dei testi prodotti dagli scrittori usciti dalle vicende migratorie. Al di là di ingenue interpretazioni espresse a fronte delle prime manifestazioni, l’evolversi (o l’involuzione, piuttosto) della produzione dell’ultimo quinquennio rileva come l’incrocio fra deboli proposte autoriali, e il peso delle strategie editoriali tese ad un prudente allineamento dei prodotti, abbiano deluso le aspettative di un reale meticciato culturale, o di orizzonti innovativi sul piano linguistico, rimanendo i testi espressi nella lingua italiana abissalmente distanti da autori ed opere di natura postcoloniale realizzati nei contesti europei e mondiali. Lo stesso esaurirsi dopo un trentennio delle capacità di proposta dei primi autori, talora costretti ad ulteriore migrazione da un ambiente sempre più condizionato da ostilità discriminatoria, anche comprimono le voci delle giovani figure di seconda generazione, incapaci di offrire un nucleo di immaginario letterario realmente innovativo a fronte della tradizione nazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.