L’infezione da Helicobacter pylori interessa più della metà della popolazione mondiale ed è la principale causa di ulcera peptica, gastrite cronica e cancro gastrico. Test diagnostici accurati sono necessari per rilevare la presenza dell’infezione e determinare il corretto management pre- e post-eradicazione. Tutti i test utilizzati presentano differenti sensibilità e specificità, per questo motivo le Linee Guida Europee raccomandano l’utilizzo di almeno due test. Questi ultimi si dividono in invasivi (endoscopia con biopsia, relativo esame istologico, colturale e test rapido all’ureasi su campione bioptico) e non invasivi (urea breath test, test fecale e sierologia). L’utilizzo di metodiche invasive è limitato a pazienti selezionati, nei quali l’esame endoscopico si impone per la presenza di sintomi di allarme. Per diagnosticare l’infezione in maniera non invasiva, le uniche due metodiche che consentono di avere dei valori di sensibilità e specificità > 90% sono rappresentate dal 13C-urea breath test e dalla ricerca dell’antigene fecale con anticorpi monoclonali. Nuovi test diagnostici (come il dosaggio degli anticorpi urinari o la cosiddetta endoscopia chimica) potranno rappresentare promettenti metodiche alternative.
Giulia Fiorini, I.M.S. (2017). Diagnosi dell'infezione da Helicobacter pylori. GASTROENTEROLOGY MADE EASY, 2, 26-37.
Diagnosi dell'infezione da Helicobacter pylori
Giulia Fiorini;Ilaria Maria Saracino;Dino Vaira
2017
Abstract
L’infezione da Helicobacter pylori interessa più della metà della popolazione mondiale ed è la principale causa di ulcera peptica, gastrite cronica e cancro gastrico. Test diagnostici accurati sono necessari per rilevare la presenza dell’infezione e determinare il corretto management pre- e post-eradicazione. Tutti i test utilizzati presentano differenti sensibilità e specificità, per questo motivo le Linee Guida Europee raccomandano l’utilizzo di almeno due test. Questi ultimi si dividono in invasivi (endoscopia con biopsia, relativo esame istologico, colturale e test rapido all’ureasi su campione bioptico) e non invasivi (urea breath test, test fecale e sierologia). L’utilizzo di metodiche invasive è limitato a pazienti selezionati, nei quali l’esame endoscopico si impone per la presenza di sintomi di allarme. Per diagnosticare l’infezione in maniera non invasiva, le uniche due metodiche che consentono di avere dei valori di sensibilità e specificità > 90% sono rappresentate dal 13C-urea breath test e dalla ricerca dell’antigene fecale con anticorpi monoclonali. Nuovi test diagnostici (come il dosaggio degli anticorpi urinari o la cosiddetta endoscopia chimica) potranno rappresentare promettenti metodiche alternative.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.