Tema 1: Conservazione e gestione degli habitat Introduzione Il sistema della vegetazione arbustiva ed arborea di tipo azonale, che caratterizza l’alveo in generale, subisce, nel tempo e nello spazio, modifiche e trasformazioni più o meno intense a causa di fattori naturali ed antropici, sia nelle caratteristiche eco-strutturali (composizione specifica, forma di governo, età delle piante, ecc.) che nella profondità ed estensione. La quantità e qualità della vegetazione assume elevata importanza sia per la stabilizzazione delle sponde, sia per la biodiversità dell’ecotono tra ambiente fluviale e terrestre, sia per le caratteristiche di fascia tampone, con funzione di filtro per i solidi sospesi e per gli inquinanti d’origine diffusa. L'ambiente fluviale risulta quindi una zona di elevato interesse ambientale, ecologico, idraulico e paesaggistico e in particolare la fascia riparia, attraverso le sue caratteristiche quali-quantitative, può essere considerata come un indicatore “complesso” del benessere fluviale. Obiettivi dello studio Con l’intento di proporre una metodologia speditiva per la caratterizzazione delle fasce riparie al fine di assegnare indici di stima della naturalità e dell'efficacia, si è analizzato un tratto pede-collinare del Fiume Reno di circa 12 km, tra Sasso Marconi e Casalecchio (Comuni della Provincia di Bologna), che incide un’ampia vallata alluvionale fortemente antropizzata, tra i primi versanti del contrafforte pliocenico. L’individuazione oggettiva delle aree critiche consentirà di proporre interventi di miglioramento o di reimpianto, secondo modelli selvicolturali specifici e multifunzionali. Metodologia Il metodo di analisi di tipo logico-deduttivo, elaborato mediante l’utilizzo di un GIS, comprende le seguenti fasi: _ Analisi dell'uso del suolo e della geomorfologia da foto-interpretazione di ortofoto satellitari anno 2003 e rilievi in campo, in un buffer di 500 m dall'alveo. _ Definizione delle classi di qualità vegetazionale, complessità strutturale e profondità. _ Valutazione delle fasce riparie comprese in un buffer massimo di 30 m dall'alveo, secondo il “Grado di efficacia”, ottenuto dalla combinazione delle diverse classi _ Valutazione del “Livello di criticità” all'interfaccia tra fascia riparia ed uso del suolo retrostante, derivato dalla combinazione tra grado di efficacia della fascia riparia e pressione antropica. Risultati L'analisi geo-morfologica ha rilevato che la sinistra idraulica è caratterizzata da terrazzi larghi, regolari, disposti su più ordini, che raggiungono ampiezze fino a 1600 metri. In destra idraulica, l’alveo a tratti interferisce con i versanti del sistema collinare ed il terrazzo, quando presente, raggiunge larghezze massime di 500 metri. Questa caratteristica ha permesso uno sfruttamento meno intenso della porzione in destra, utilizzata unicamente negli anni del dopoguerra per attività estrattive. La parte in sinistra risulta invece oggetto di storico utilizzo antropico, con forte sviluppo di insediamenti urbani, industriali, attività agricole, estrattive e sistemi infrastrutturali di vario tipo. Il differente utilizzo dei terrazzi ha portato con sé un differente sviluppo delle fascia riparia. In sinistra è meno sviluppata e di discreta qualità, mentre in destra è consistente e caratterizzata da una copertura vegetale quasi continua che in parte è divenuta area SIC ai sensi della Direttiva Habitat per la sua peculiare struttura vegetale su depositi alluvionali ghiaioso-sabbiosi. La qualità vegetazionale e la profondità della fascia tampone risultano soddisfacenti con il 58% della fascia di sinistra idraulica caratterizzato dal primo grado di efficacia così come il 78% in destra; solo il 17% dell'interfaccia ha un livello di criticità da moderato ad elevato in sinistra mentre scende al 4% in destra. Le criticità interessano quindi 2253 m in sinistra e 558 m in destra.
D. PAVANELLI, CAVAZZA C., CORREGGIARI S., CANCIANI L., RIGOTTI M. (2008). “Proposta di metodologia per la caratterizzazione del “grado di efficacia” delle fasce riparie: applicazione ad un tratto pedecollinare del fiume Reno”. CASERTA : Nuova Bios.
“Proposta di metodologia per la caratterizzazione del “grado di efficacia” delle fasce riparie: applicazione ad un tratto pedecollinare del fiume Reno”
PAVANELLI, DONATELLA;CAVAZZA, CLAUDIO;RIGOTTI, MARCO
2008
Abstract
Tema 1: Conservazione e gestione degli habitat Introduzione Il sistema della vegetazione arbustiva ed arborea di tipo azonale, che caratterizza l’alveo in generale, subisce, nel tempo e nello spazio, modifiche e trasformazioni più o meno intense a causa di fattori naturali ed antropici, sia nelle caratteristiche eco-strutturali (composizione specifica, forma di governo, età delle piante, ecc.) che nella profondità ed estensione. La quantità e qualità della vegetazione assume elevata importanza sia per la stabilizzazione delle sponde, sia per la biodiversità dell’ecotono tra ambiente fluviale e terrestre, sia per le caratteristiche di fascia tampone, con funzione di filtro per i solidi sospesi e per gli inquinanti d’origine diffusa. L'ambiente fluviale risulta quindi una zona di elevato interesse ambientale, ecologico, idraulico e paesaggistico e in particolare la fascia riparia, attraverso le sue caratteristiche quali-quantitative, può essere considerata come un indicatore “complesso” del benessere fluviale. Obiettivi dello studio Con l’intento di proporre una metodologia speditiva per la caratterizzazione delle fasce riparie al fine di assegnare indici di stima della naturalità e dell'efficacia, si è analizzato un tratto pede-collinare del Fiume Reno di circa 12 km, tra Sasso Marconi e Casalecchio (Comuni della Provincia di Bologna), che incide un’ampia vallata alluvionale fortemente antropizzata, tra i primi versanti del contrafforte pliocenico. L’individuazione oggettiva delle aree critiche consentirà di proporre interventi di miglioramento o di reimpianto, secondo modelli selvicolturali specifici e multifunzionali. Metodologia Il metodo di analisi di tipo logico-deduttivo, elaborato mediante l’utilizzo di un GIS, comprende le seguenti fasi: _ Analisi dell'uso del suolo e della geomorfologia da foto-interpretazione di ortofoto satellitari anno 2003 e rilievi in campo, in un buffer di 500 m dall'alveo. _ Definizione delle classi di qualità vegetazionale, complessità strutturale e profondità. _ Valutazione delle fasce riparie comprese in un buffer massimo di 30 m dall'alveo, secondo il “Grado di efficacia”, ottenuto dalla combinazione delle diverse classi _ Valutazione del “Livello di criticità” all'interfaccia tra fascia riparia ed uso del suolo retrostante, derivato dalla combinazione tra grado di efficacia della fascia riparia e pressione antropica. Risultati L'analisi geo-morfologica ha rilevato che la sinistra idraulica è caratterizzata da terrazzi larghi, regolari, disposti su più ordini, che raggiungono ampiezze fino a 1600 metri. In destra idraulica, l’alveo a tratti interferisce con i versanti del sistema collinare ed il terrazzo, quando presente, raggiunge larghezze massime di 500 metri. Questa caratteristica ha permesso uno sfruttamento meno intenso della porzione in destra, utilizzata unicamente negli anni del dopoguerra per attività estrattive. La parte in sinistra risulta invece oggetto di storico utilizzo antropico, con forte sviluppo di insediamenti urbani, industriali, attività agricole, estrattive e sistemi infrastrutturali di vario tipo. Il differente utilizzo dei terrazzi ha portato con sé un differente sviluppo delle fascia riparia. In sinistra è meno sviluppata e di discreta qualità, mentre in destra è consistente e caratterizzata da una copertura vegetale quasi continua che in parte è divenuta area SIC ai sensi della Direttiva Habitat per la sua peculiare struttura vegetale su depositi alluvionali ghiaioso-sabbiosi. La qualità vegetazionale e la profondità della fascia tampone risultano soddisfacenti con il 58% della fascia di sinistra idraulica caratterizzato dal primo grado di efficacia così come il 78% in destra; solo il 17% dell'interfaccia ha un livello di criticità da moderato ad elevato in sinistra mentre scende al 4% in destra. Le criticità interessano quindi 2253 m in sinistra e 558 m in destra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.