l volume si propone di offrire una lettura artistica, intellettuale e politica della storia dei musei in Italia attraverso i contributi, strettamente correlati tra loro, di autori che provengono da diversi orizzonti culturali. Intrecciando storia dell’arte, dell’architettura e del design, della fotografia e storia della storia dell’arte, i testi prendono in esame l’arco di un secolo che corrisponde all’età d’oro dei musei in Europa e iscrivono la loro evoluzione, che tanta importanza ha avuto per la costruzione dell’identità italiana dopo l’Unità, all’interno di interazioni e scambi internazionali. Le due sezioni in cui si sviluppa il volume offrono, grazie a una ricca documentazione iconografica, la testimonianza della trasformazione del display e degli allestimenti e danno voce ai protagonisti di un’avventura culturale capace di nutrirsi di divergenti opinioni quanto di diverse professionalità. Seguendo il filo rosso che collega i saggi, e che viene evidenziato nella prefazione di Dominique Poulot, si incontrano alcune delle questioni chiave del museo moderno: il rapporto tra conservazione e fruizione, la relazione tra museologia e museografia, l’articolazione controversa tra period rooms e white cube, il museo come sistema narrativo e il valore simbolico del display, il grande dibattito architettonico della ricostruzione post-bellica. Dal quadro che viene tracciato si evince come il XIX e il XX secolo siano stati caratterizzati dallo sviluppo e dalla diffusione del gusto per i musei da parte di un pubblico crescente, e dal collegamento di queste istituzioni a un vasto disegno pedagogico e di sviluppo sociale. Tra utopia e democrazia, “l’Italia dei musei” viene percepita – anche dagli europei in viaggio – come il luogo per eccellenza in cui ciascuno può, o per lo meno dovrebbe potere, formare la propria consapevolezza del valore collettivo e universale del Patrimonio storico-artistico.
Sandra Costa (2018). Prefazione. Bologna : BUP.
Prefazione
Sandra Costa
2018
Abstract
l volume si propone di offrire una lettura artistica, intellettuale e politica della storia dei musei in Italia attraverso i contributi, strettamente correlati tra loro, di autori che provengono da diversi orizzonti culturali. Intrecciando storia dell’arte, dell’architettura e del design, della fotografia e storia della storia dell’arte, i testi prendono in esame l’arco di un secolo che corrisponde all’età d’oro dei musei in Europa e iscrivono la loro evoluzione, che tanta importanza ha avuto per la costruzione dell’identità italiana dopo l’Unità, all’interno di interazioni e scambi internazionali. Le due sezioni in cui si sviluppa il volume offrono, grazie a una ricca documentazione iconografica, la testimonianza della trasformazione del display e degli allestimenti e danno voce ai protagonisti di un’avventura culturale capace di nutrirsi di divergenti opinioni quanto di diverse professionalità. Seguendo il filo rosso che collega i saggi, e che viene evidenziato nella prefazione di Dominique Poulot, si incontrano alcune delle questioni chiave del museo moderno: il rapporto tra conservazione e fruizione, la relazione tra museologia e museografia, l’articolazione controversa tra period rooms e white cube, il museo come sistema narrativo e il valore simbolico del display, il grande dibattito architettonico della ricostruzione post-bellica. Dal quadro che viene tracciato si evince come il XIX e il XX secolo siano stati caratterizzati dallo sviluppo e dalla diffusione del gusto per i musei da parte di un pubblico crescente, e dal collegamento di queste istituzioni a un vasto disegno pedagogico e di sviluppo sociale. Tra utopia e democrazia, “l’Italia dei musei” viene percepita – anche dagli europei in viaggio – come il luogo per eccellenza in cui ciascuno può, o per lo meno dovrebbe potere, formare la propria consapevolezza del valore collettivo e universale del Patrimonio storico-artistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.