I maggiori produttori di piante officinali sono in Europa sono Ungheria, Polonia, Bulgaria, Francia, Belgio ed Olanda. Negli ultimi 15 anni anche in Italia è aumentata sensibilmente la richiesta di piante officinali da parte di industrie farmaceutiche, cosmetiche ed erboristerie a seguito di una maggiore consapevolezza ed attenzione del “consumatore” nei confronti di sostanze naturali e prodotti biologici. La crescente richiesta di specie officinali (medicinali ed aromatiche) ha determinato un aumento sensibile delle superfici coltivate, insufficiente però a soddisfare la domanda interna. Continua quindi ad essere necessario importare materiali vegetali (piante intere e/o parti di pianta) che, pur essendo molto competitivi dal punto di vista economico, sono purtroppo nettamente inferiori a quelli nazionali in termini di qualità sanitaria. La produttività degli impianti e la qualità delle droghe vegetali sono, infatti, spesso minacciate da fitopatie epidemiche, quali fitoplasmosi e virosi, in grado di compromettere la resa degli impianti, così come di modificare qualitativamente e quantitativamente i principi attivi che costituiscono la droga. Il risultato è un prodotto di qualità scadente. L’aspetto sanitario delle coltivazioni occupa quindi un ruolo importante nell’economicità degli impianti e nella standardizzazione del prodotto finale destinato al consumo diretto od alla trasformazione industriale. Da qui l’interesse nel valutare l’incidenza delle malattie dovute a virus ed a fitoplasmi in coltivazioni di piante medicinali ed officinali site nel Comune di Sogliano sul Rubicone (Forlì-Cesena), zona collinare sui crinali dell’Appennino Tosco-Marchigiano a 379 metri s.l.m. con lo scopo di indicare la profilassi da adottare per prevenire l’insorgere di queste malattie e valorizzare nostra la produzione erboristica. Durante numerosi sopralluoghi eseguiti nel triennio 2004-2007, sono stati ispezionati diversi appezzamenti raccogliendo campioni vegetali (foglie e/o fiori) con sintomi attribuibili alla presenza di virus e/o fitoplasmi. Sono state esaminate le seguenti specie: Hyssopus officinalis L. caratterizzato da giallume fogliare, virescenza e nanismo; Galega officinalis L. con sintomi di giallume e nanismo; Salvia sclarea L. caratterizzata in alcuni casi da mosaico giallo oro sulle foglie e nanismo, in altri da giallume; Parietaria officinalis L. e P. judaica Auct. An. L., entrambe mostranti sintomi di giallume e nanismo. Per verificare la presenza di eventuali infezioni da virus sono state eseguite prove di trasmissione meccanica e saggi immunoenzimatici applicando la tecnica PAS-ELISA. Per quanto riguarda la diagnosi per la presenza di fitoplasmi, sono state applicate le tecniche PCR e RFLP. Le specie esaminate sono risultate infette da fitoplasmi appartenenti prevalentemente al gruppo 16SrXII (stolbur), considerato “ubiquitario” sia in Italia che in Europa ed individuato in piante erbacee ed arboree (pomodoro, patata, fruttiferi e vite) ove è in grado di provocare anche forti epidemie e da 2 virus: BBWV e AMV.
Bellardi Maria Grazia, Benni Alessandro, Paltrinieri Samanta, Bertaccini Assunta (2008). STRATEGIA DI DIFESA FITOSANITARIA DELLE SPECIE OFFICINALI PER UNA MAGGIORE VALORIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE ERBORISTICA LEGATA AL TERRITORIO. IMOLA : Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
STRATEGIA DI DIFESA FITOSANITARIA DELLE SPECIE OFFICINALI PER UNA MAGGIORE VALORIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE ERBORISTICA LEGATA AL TERRITORIO
BELLARDI, MARIA GRAZIA;BENNI, ALESSANDRO;PALTRINIERI, SAMANTA;BERTACCINI, ASSUNTA
2008
Abstract
I maggiori produttori di piante officinali sono in Europa sono Ungheria, Polonia, Bulgaria, Francia, Belgio ed Olanda. Negli ultimi 15 anni anche in Italia è aumentata sensibilmente la richiesta di piante officinali da parte di industrie farmaceutiche, cosmetiche ed erboristerie a seguito di una maggiore consapevolezza ed attenzione del “consumatore” nei confronti di sostanze naturali e prodotti biologici. La crescente richiesta di specie officinali (medicinali ed aromatiche) ha determinato un aumento sensibile delle superfici coltivate, insufficiente però a soddisfare la domanda interna. Continua quindi ad essere necessario importare materiali vegetali (piante intere e/o parti di pianta) che, pur essendo molto competitivi dal punto di vista economico, sono purtroppo nettamente inferiori a quelli nazionali in termini di qualità sanitaria. La produttività degli impianti e la qualità delle droghe vegetali sono, infatti, spesso minacciate da fitopatie epidemiche, quali fitoplasmosi e virosi, in grado di compromettere la resa degli impianti, così come di modificare qualitativamente e quantitativamente i principi attivi che costituiscono la droga. Il risultato è un prodotto di qualità scadente. L’aspetto sanitario delle coltivazioni occupa quindi un ruolo importante nell’economicità degli impianti e nella standardizzazione del prodotto finale destinato al consumo diretto od alla trasformazione industriale. Da qui l’interesse nel valutare l’incidenza delle malattie dovute a virus ed a fitoplasmi in coltivazioni di piante medicinali ed officinali site nel Comune di Sogliano sul Rubicone (Forlì-Cesena), zona collinare sui crinali dell’Appennino Tosco-Marchigiano a 379 metri s.l.m. con lo scopo di indicare la profilassi da adottare per prevenire l’insorgere di queste malattie e valorizzare nostra la produzione erboristica. Durante numerosi sopralluoghi eseguiti nel triennio 2004-2007, sono stati ispezionati diversi appezzamenti raccogliendo campioni vegetali (foglie e/o fiori) con sintomi attribuibili alla presenza di virus e/o fitoplasmi. Sono state esaminate le seguenti specie: Hyssopus officinalis L. caratterizzato da giallume fogliare, virescenza e nanismo; Galega officinalis L. con sintomi di giallume e nanismo; Salvia sclarea L. caratterizzata in alcuni casi da mosaico giallo oro sulle foglie e nanismo, in altri da giallume; Parietaria officinalis L. e P. judaica Auct. An. L., entrambe mostranti sintomi di giallume e nanismo. Per verificare la presenza di eventuali infezioni da virus sono state eseguite prove di trasmissione meccanica e saggi immunoenzimatici applicando la tecnica PAS-ELISA. Per quanto riguarda la diagnosi per la presenza di fitoplasmi, sono state applicate le tecniche PCR e RFLP. Le specie esaminate sono risultate infette da fitoplasmi appartenenti prevalentemente al gruppo 16SrXII (stolbur), considerato “ubiquitario” sia in Italia che in Europa ed individuato in piante erbacee ed arboree (pomodoro, patata, fruttiferi e vite) ove è in grado di provocare anche forti epidemie e da 2 virus: BBWV e AMV.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.