Con DDG n.389 dell’8.10.2009 è stata sancita la Convenzione tra il Dipartimento Pesca della Regione Siciliana e ARPA Sicilia (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Sicilia) per la realizzazione dello “Studio Ambientale delle aree marino costiere della Regione Sicilia interessate alle attività di pesca - Indagini ambientali su fenomeni di diffusione di Caulerpa taxifolia e Caulerpa racemosa lungo alcuni tratti della costa siciliana: valutazione della diffusione, evoluzione spazio-temporale del fenomeno e caratterizzazione eco-tossicologica delle aree di pesca”. Nell’ambito di tale accordo, finalizzato alla costituzione di un Partenariato Istituzionale per la tutela delle Aree Marino/Costiere delle Risorse alieutiche e delle attività connesse, la convenzione ha inteso dare risposta ai gravi disagi segnalati dal comparto della piccola pesca del Canale di Sicilia a seguito della proliferazione di un’alga alloctona del genere Caulerpa. Lungo le coste meridionali della Sicilia già da una decina di anni è stata registrata la presenza di alghe non indigene del genere Caulerpa (C. taxifolia e C. racemosa). Tali specie sono definite invasive a causa dell’elevata capacità di colonizzazione di substrati e dispersione. L’invasività di queste specie ha determinato anche impatti sull’attività di pesca. Le interazioni tra le due specie di Caulerpa e la pesca sono da ricercarsi nel fatto che in alcuni mesi dell’anno si ha un aumento in biomassa di tali alghe in funzione del loro ciclo biologico; tale aumento può ostacolare le operazioni di pesca, in particolare quella artigianale, andando ad intasare ed appesantire le reti da posta riducendone la pescabilità e rendendone difficoltoso sia il salpamento che la pulizia. Il problema della diffusione della Caulerpa rientra nella problematica più ampia dell’invasione del Mediterraneo da parte di organismi animali e vegetali non indigeni (NIS). Il fenomeno ha impatti devastanti sulla biodiversità, sugli ecosistemi e sull’economia delle aree investite, rappresentando una problematica di interesse prioritario riconosciuta sia a livello nazionale che comunitario.

Fenomeno Caulerpa 2010/2013. Rapporto sull'evoluzione delle specie aliene nel canale di Sicilia. Regione Siciliana, ISPRA, CNR, ARPA Sicilia, Ed. Gruppo Moccia S.p.A., Palermo

Mikac B;
2015

Abstract

Con DDG n.389 dell’8.10.2009 è stata sancita la Convenzione tra il Dipartimento Pesca della Regione Siciliana e ARPA Sicilia (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Sicilia) per la realizzazione dello “Studio Ambientale delle aree marino costiere della Regione Sicilia interessate alle attività di pesca - Indagini ambientali su fenomeni di diffusione di Caulerpa taxifolia e Caulerpa racemosa lungo alcuni tratti della costa siciliana: valutazione della diffusione, evoluzione spazio-temporale del fenomeno e caratterizzazione eco-tossicologica delle aree di pesca”. Nell’ambito di tale accordo, finalizzato alla costituzione di un Partenariato Istituzionale per la tutela delle Aree Marino/Costiere delle Risorse alieutiche e delle attività connesse, la convenzione ha inteso dare risposta ai gravi disagi segnalati dal comparto della piccola pesca del Canale di Sicilia a seguito della proliferazione di un’alga alloctona del genere Caulerpa. Lungo le coste meridionali della Sicilia già da una decina di anni è stata registrata la presenza di alghe non indigene del genere Caulerpa (C. taxifolia e C. racemosa). Tali specie sono definite invasive a causa dell’elevata capacità di colonizzazione di substrati e dispersione. L’invasività di queste specie ha determinato anche impatti sull’attività di pesca. Le interazioni tra le due specie di Caulerpa e la pesca sono da ricercarsi nel fatto che in alcuni mesi dell’anno si ha un aumento in biomassa di tali alghe in funzione del loro ciclo biologico; tale aumento può ostacolare le operazioni di pesca, in particolare quella artigianale, andando ad intasare ed appesantire le reti da posta riducendone la pescabilità e rendendone difficoltoso sia il salpamento che la pulizia. Il problema della diffusione della Caulerpa rientra nella problematica più ampia dell’invasione del Mediterraneo da parte di organismi animali e vegetali non indigeni (NIS). Il fenomeno ha impatti devastanti sulla biodiversità, sugli ecosistemi e sull’economia delle aree investite, rappresentando una problematica di interesse prioritario riconosciuta sia a livello nazionale che comunitario.
2015
Antoci ML; Coppola C; Cicero F; Galfo F; Nicastro A; Campo D; Toccaceli M; Bono A; Andaloro F; Castriota L; Falautano M; Romeo T; Sinopoli M; Vivona P; Musco L; Mikac B; Mirto S; Fernandez TV; Agnetta D; Pipitone C; Di Stefano G; Badalamenti F
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