Il lavoro prende in esame due opere di argomento grammaticale, scritte a cavallo degli anni Trenta del secolo scorso e rimaste inedite fino ad anni recenti: Psicogrammatica di Maria Montessori (Franco Angeli, 2017) e Viaggio meraviglioso di Gianni nel paese delle parole di Laura Orvieto (Olschki, 2007). Si tratta di testimonianze significative sia per lo spessore delle due Autrici (una pedagogista di fama mondiale e una scrittrice per l’infanzia ancora letta e studiata), sia per il carattere eccezionale del tentativo fatto da due donne - nel clima di svalutazione della grammatica proprio dell’idealismo, e con tutte le difficoltà legate ai delicati rapporti degli intellettuali col regime fascista - di materializzare le astrazioni grammaticali, o di animarle con la forza della fantasia, unendo alla scrittura (saggistica nel primo caso, narrativa nel secondo) illustrazioni fatte di proprio pugno. Due donne, peraltro, che manifestano il proprio interesse per la lingua e la grammatica da un punto di vista non limitato al contesto scolastico: medico la prima, scrittrice la seconda, entrambe ben inserite negli ambienti intellettuali dell’epoca. Con l’occhio sempre rivolto ai bambini, ma con un’attitudine diversa da quella della madre e maestra.
Cristiana De Santis (2017). PSICOGRAMMATICA E FANTASIA GRAMMATICALE: DUE ESPERIMENTI FEMMINILI PRIMONOVECENTESCHI. STUDI DI GRAMMATICA ITALIANA, XXXVI, 1-36.
PSICOGRAMMATICA E FANTASIA GRAMMATICALE: DUE ESPERIMENTI FEMMINILI PRIMONOVECENTESCHI
Cristiana De Santis
2017
Abstract
Il lavoro prende in esame due opere di argomento grammaticale, scritte a cavallo degli anni Trenta del secolo scorso e rimaste inedite fino ad anni recenti: Psicogrammatica di Maria Montessori (Franco Angeli, 2017) e Viaggio meraviglioso di Gianni nel paese delle parole di Laura Orvieto (Olschki, 2007). Si tratta di testimonianze significative sia per lo spessore delle due Autrici (una pedagogista di fama mondiale e una scrittrice per l’infanzia ancora letta e studiata), sia per il carattere eccezionale del tentativo fatto da due donne - nel clima di svalutazione della grammatica proprio dell’idealismo, e con tutte le difficoltà legate ai delicati rapporti degli intellettuali col regime fascista - di materializzare le astrazioni grammaticali, o di animarle con la forza della fantasia, unendo alla scrittura (saggistica nel primo caso, narrativa nel secondo) illustrazioni fatte di proprio pugno. Due donne, peraltro, che manifestano il proprio interesse per la lingua e la grammatica da un punto di vista non limitato al contesto scolastico: medico la prima, scrittrice la seconda, entrambe ben inserite negli ambienti intellettuali dell’epoca. Con l’occhio sempre rivolto ai bambini, ma con un’attitudine diversa da quella della madre e maestra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.