L'articolo ricostruisce la polemica seguita alla pubblicazione, nel febbraio 2017, di una lettera aperta, firmata da circa 600 accademici, che denunciava il declino delle competenze scolastiche degli studenti italiani. Da questa lettera, e da una seconda di risposta firmata da altrettanti accademici, è nato un dibattito acceso che ha percorso il mondo mediatico (dalla carta stampata, ai giornali online, a radio e televisione). Negli stessi giorni in cui infuriava la polemica, un giornalista interveniva con un editoriale in cui riconduceva a certe posizioni politiche, ideologiche e culturali la radice educativa. Questa ulteriore linea di discorso si è intrecciata all’altra accentuando la vis polemica della discussione. La ricerca presenta i materiali prodotti all’interno del dibattito, ne analizza l’estremizzarsi su due posizioni forzosamente poste in toni antitetici e polemici (declino vs. progresso) - grazie sia strumenti tradizionali (come la titolazione giornalistica a effetto) sia a dinamiche di circolazione discorsiva tipiche dei nuovi media - e propone una lettura della vicenda in termini di “nuovissima questione della lingua” utilizzando la cornice teorica dell’analisi del discorso e il concetto di “linguaggio autoritario”.
Cristiana De Santis, Giuliana Fiorentino (2018). La carica dei 600: la campagna mediatica sul declino della lingua italiana. CIRCULA, 7, 1-28 [10.17118/11143/14505].
La carica dei 600: la campagna mediatica sul declino della lingua italiana
Cristiana De Santis
;
2018
Abstract
L'articolo ricostruisce la polemica seguita alla pubblicazione, nel febbraio 2017, di una lettera aperta, firmata da circa 600 accademici, che denunciava il declino delle competenze scolastiche degli studenti italiani. Da questa lettera, e da una seconda di risposta firmata da altrettanti accademici, è nato un dibattito acceso che ha percorso il mondo mediatico (dalla carta stampata, ai giornali online, a radio e televisione). Negli stessi giorni in cui infuriava la polemica, un giornalista interveniva con un editoriale in cui riconduceva a certe posizioni politiche, ideologiche e culturali la radice educativa. Questa ulteriore linea di discorso si è intrecciata all’altra accentuando la vis polemica della discussione. La ricerca presenta i materiali prodotti all’interno del dibattito, ne analizza l’estremizzarsi su due posizioni forzosamente poste in toni antitetici e polemici (declino vs. progresso) - grazie sia strumenti tradizionali (come la titolazione giornalistica a effetto) sia a dinamiche di circolazione discorsiva tipiche dei nuovi media - e propone una lettura della vicenda in termini di “nuovissima questione della lingua” utilizzando la cornice teorica dell’analisi del discorso e il concetto di “linguaggio autoritario”.File | Dimensione | Formato | |
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