Questo contributo si propone di offrire un'analisi del rapporto tra memoria privata e memoria collettiva nei romanzi e nelle opere saggistiche di Giacoma Limentani, la cui scrittura invita costantemente a chiedersi quale siano il significato e la funzione della memoria collettiva della Shoah. Ascoltando alcuni studenti chiamati a commentare un film tratto da La tregua di Primo Levi, Limentani resta colpita dalle loro conclusioni. La tregua – concordavano i ragazzi e con loro gli insegnanti – racconta un ritorno; è una storia che, pur partendo da un luogo atroce, conosce un finale lieto. A prescindere dalle storie e dalle memorie personali antecedenti la discriminazione e la deportazione, i ritorni da Auschwitz sembrano essere, in questo livellamento dei ricordi, uguali e gioiosi per tutti. Affinché la memoria possa essere foriera di speranza, occorre invece distinguere quella davvero collettiva da quella «storicamente inoppugnabile» (LIMENTANI 1998, p. 126) che si arroga il diritto di omologare i ritorni, nonostante quei ritorni siano «troppo legati a memorie precedenti ad Auschwitz» (ivi, p. 127).
Xausa Chiara (2017). Il poco che sorregge il molto. Roma : iacobellieditore.
Il poco che sorregge il molto
Xausa Chiara
2017
Abstract
Questo contributo si propone di offrire un'analisi del rapporto tra memoria privata e memoria collettiva nei romanzi e nelle opere saggistiche di Giacoma Limentani, la cui scrittura invita costantemente a chiedersi quale siano il significato e la funzione della memoria collettiva della Shoah. Ascoltando alcuni studenti chiamati a commentare un film tratto da La tregua di Primo Levi, Limentani resta colpita dalle loro conclusioni. La tregua – concordavano i ragazzi e con loro gli insegnanti – racconta un ritorno; è una storia che, pur partendo da un luogo atroce, conosce un finale lieto. A prescindere dalle storie e dalle memorie personali antecedenti la discriminazione e la deportazione, i ritorni da Auschwitz sembrano essere, in questo livellamento dei ricordi, uguali e gioiosi per tutti. Affinché la memoria possa essere foriera di speranza, occorre invece distinguere quella davvero collettiva da quella «storicamente inoppugnabile» (LIMENTANI 1998, p. 126) che si arroga il diritto di omologare i ritorni, nonostante quei ritorni siano «troppo legati a memorie precedenti ad Auschwitz» (ivi, p. 127).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.