Obiettivo Analizzare l’incidenza dei disturbi muscoloscheletrici e il rischio professionale nell’attività lavorativa dei cuochi tramite la valutazione dei sintomi avvertiti dai soggetti e la registrazione delle attività svolte quotidianamente. Background La rachialgia è una delle maggiori cause di morbosità nella popolazione generale ma, soprattutto, è presente in alcune categorie lavorative. Diversi autori hanno identificato i fattori di rischio correlabili alle attività lavorative svolte; quelli più frequentemente osservati nei cuochi sono: l’uso ripetitivo degli arti superiori, il sollevamento, la spinta e la trazione di oggetti pesanti ed il prolungato mantenimento di posture scomode e inadeguate. Materiali e Metodi A 146 cuochi è stato somministrato il Roland and Morris Disability Questionnaire (RMDQ), per valutare la disabilità come conseguenza del dolore al rachide lombare, e un Pain Drawing, unito alla Visual Analogue Scale (VAS), per determinare la localizzazione e l’intensità dei sintomi a carico dell’apparato muscoloscheletrico. Su 35 cuochi è stata inoltre eseguita una valutazione delle attività svolte durante l’intera giornata lavorativa. Risultati I dati raccolti tramite RMDQ e Pain Drawing, in relazione agli anni lavorativi, indicano che la presenza dei sintomi aumenta con l’anzianità di servizio; questa sintomatologia è risultata maggiore nelle donne. È emerso inoltre che le attività in media più frequenti in una giornata lavorativa sono: il sollevamento di pesi dalla stazione eretta, le torsioni ed il mantenimento della stazione eretta con il tronco flesso. Conclusioni I risultati suggeriscono che i cuochi sono una categoria a rischio, soprattutto per quanto riguarda la lombalgia, e confermano la correlazione fra lavoro e presenza di disturbi muscoloscheletrici. Si rende quindi necessario prevedere interventi di fisioterapia volti a migliorare la qualità della vita di questi operatori tramite la prevenzione e la riduzione dei sintomi.
L. Bertozzi, A. Fabbri, C. Tassinari, S. Santandrea, R. Mugnai, P. Pillastrini (2008). ANALISI E INCIDENZA DEI DISTURBI MUSCOLOSCHELETRICI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE NELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA DEI CUOCHI. SCIENZA RIABILITATIVA, 10(4), 9-16.
ANALISI E INCIDENZA DEI DISTURBI MUSCOLOSCHELETRICI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE NELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA DEI CUOCHI
BERTOZZI, LUCIA;PILLASTRINI, PAOLO
2008
Abstract
Obiettivo Analizzare l’incidenza dei disturbi muscoloscheletrici e il rischio professionale nell’attività lavorativa dei cuochi tramite la valutazione dei sintomi avvertiti dai soggetti e la registrazione delle attività svolte quotidianamente. Background La rachialgia è una delle maggiori cause di morbosità nella popolazione generale ma, soprattutto, è presente in alcune categorie lavorative. Diversi autori hanno identificato i fattori di rischio correlabili alle attività lavorative svolte; quelli più frequentemente osservati nei cuochi sono: l’uso ripetitivo degli arti superiori, il sollevamento, la spinta e la trazione di oggetti pesanti ed il prolungato mantenimento di posture scomode e inadeguate. Materiali e Metodi A 146 cuochi è stato somministrato il Roland and Morris Disability Questionnaire (RMDQ), per valutare la disabilità come conseguenza del dolore al rachide lombare, e un Pain Drawing, unito alla Visual Analogue Scale (VAS), per determinare la localizzazione e l’intensità dei sintomi a carico dell’apparato muscoloscheletrico. Su 35 cuochi è stata inoltre eseguita una valutazione delle attività svolte durante l’intera giornata lavorativa. Risultati I dati raccolti tramite RMDQ e Pain Drawing, in relazione agli anni lavorativi, indicano che la presenza dei sintomi aumenta con l’anzianità di servizio; questa sintomatologia è risultata maggiore nelle donne. È emerso inoltre che le attività in media più frequenti in una giornata lavorativa sono: il sollevamento di pesi dalla stazione eretta, le torsioni ed il mantenimento della stazione eretta con il tronco flesso. Conclusioni I risultati suggeriscono che i cuochi sono una categoria a rischio, soprattutto per quanto riguarda la lombalgia, e confermano la correlazione fra lavoro e presenza di disturbi muscoloscheletrici. Si rende quindi necessario prevedere interventi di fisioterapia volti a migliorare la qualità della vita di questi operatori tramite la prevenzione e la riduzione dei sintomi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.