Nel 1897, il fisico italiano Emilio Villari, studiando le proprietà dei raggi x e dei raggi uranici, utilizzò l’uraninite, un minerale principalmente nella forma di diossido di uranio. Una varietà dell’uraninite è la pechblenda, nella quale Marie Curie scoprirà due nuovi elementi: il polonio e il radio. L’obiettivo dell'articolo è quello di evidenziare alcune possibili relazioni tra il lavoro di Villari e quello di Madame Curie.
Marco Ciardi (2017). Marie Curie, Emilio Villari e la pechblenda.. Roma : Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL.
Marie Curie, Emilio Villari e la pechblenda.
Marco Ciardi
2017
Abstract
Nel 1897, il fisico italiano Emilio Villari, studiando le proprietà dei raggi x e dei raggi uranici, utilizzò l’uraninite, un minerale principalmente nella forma di diossido di uranio. Una varietà dell’uraninite è la pechblenda, nella quale Marie Curie scoprirà due nuovi elementi: il polonio e il radio. L’obiettivo dell'articolo è quello di evidenziare alcune possibili relazioni tra il lavoro di Villari e quello di Madame Curie.File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.