Il testo verte sull’analisi di una possibilità di intervento didattico-educativo volto all’insegnamento della cultura e della civiltà cinese attraverso l’uso del mezzo artistico e associato a una metodologia di tipo laboratoriale, presentando prima un solido impianto teorico a sostegno di tali scelte e successivamente due esempi concreti di pratica didattica, condotti sulla stessa tematica (un’introduzione alla calligrafia cinese), ma in contesti completamente diversi: 1. Laboratorio di calligrafia cinese svolto l’8.04.2015 presso la Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia-Cina, rivolto a studenti di scuola secondaria di secondo grado, impegnati nel I anno e II anno di studio del cinese; 2. Laboratorio di calligrafia cinese svolto il 05.06.2015 presso il Liceo delle Scienze Umane “Laura Bassi” inserito all’interno del “Laboratorio Integrazione” rivolto sia a studenti certificati (legge 104/92) che a studenti interessati provenienti da classi diverse del liceo. Il contenuto dei due laboratori risulta similare, così come l’approccio generale e la volontà di integrazione dello studio della lingua in riferimento a elementi culturali, ma la loro gestione e preparazione si presenta molto diversificata e individualizzata. Analizzando nel dettaglio le due diverse prospettive, si pone in evidenza come per una didattica efficace sia sempre indispensabile i) servirsi di un approccio multisensoriale, multidimensionale e multimediale, ii) incentivare la motivazione e il “piacere” verso l’attività svolta, iii) puntare sul coinvolgimento attivo dei discenti, privilegiando la dimensione operativa anche nel raggiungimento di un sapere teorico, iv) adottare un approccio interculturale, e v) giungere a un apprendimento significativo, in cui la conoscenza generata è una costruzione attiva dei soggetti, strettamente collegata alla situazione concreta in cui è avvenuto l’apprendimento ed è nata dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale tra gli apprendenti. Insomma, nulla di più congeniale al medium artistico, che nella pratica del “fare” e del “fare insieme” può divenire veicolo di socialità e preludio a una vera integrazione sociale.
Iezzi, A. (2018). Insegnare la lingua e la cultura cinese attraverso l’arte: due laboratori di calligrafia a confronto. Roma : Sapienza Università Editrice.
Insegnare la lingua e la cultura cinese attraverso l’arte: due laboratori di calligrafia a confronto
Iezzi, Adriana
2018
Abstract
Il testo verte sull’analisi di una possibilità di intervento didattico-educativo volto all’insegnamento della cultura e della civiltà cinese attraverso l’uso del mezzo artistico e associato a una metodologia di tipo laboratoriale, presentando prima un solido impianto teorico a sostegno di tali scelte e successivamente due esempi concreti di pratica didattica, condotti sulla stessa tematica (un’introduzione alla calligrafia cinese), ma in contesti completamente diversi: 1. Laboratorio di calligrafia cinese svolto l’8.04.2015 presso la Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia-Cina, rivolto a studenti di scuola secondaria di secondo grado, impegnati nel I anno e II anno di studio del cinese; 2. Laboratorio di calligrafia cinese svolto il 05.06.2015 presso il Liceo delle Scienze Umane “Laura Bassi” inserito all’interno del “Laboratorio Integrazione” rivolto sia a studenti certificati (legge 104/92) che a studenti interessati provenienti da classi diverse del liceo. Il contenuto dei due laboratori risulta similare, così come l’approccio generale e la volontà di integrazione dello studio della lingua in riferimento a elementi culturali, ma la loro gestione e preparazione si presenta molto diversificata e individualizzata. Analizzando nel dettaglio le due diverse prospettive, si pone in evidenza come per una didattica efficace sia sempre indispensabile i) servirsi di un approccio multisensoriale, multidimensionale e multimediale, ii) incentivare la motivazione e il “piacere” verso l’attività svolta, iii) puntare sul coinvolgimento attivo dei discenti, privilegiando la dimensione operativa anche nel raggiungimento di un sapere teorico, iv) adottare un approccio interculturale, e v) giungere a un apprendimento significativo, in cui la conoscenza generata è una costruzione attiva dei soggetti, strettamente collegata alla situazione concreta in cui è avvenuto l’apprendimento ed è nata dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale tra gli apprendenti. Insomma, nulla di più congeniale al medium artistico, che nella pratica del “fare” e del “fare insieme” può divenire veicolo di socialità e preludio a una vera integrazione sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.