«Alli 3 di gennaro, fra le 9 et dieci hore, un’altra fiata si muove la terra, et con maggior forza che di prima, ma non con tanto strepito: et molte campane sonarono de se medesime, et durò infino alle dodici hore, con tanta ruina di edifici et spavento delle genti, quanto imaginar si può; per il che infiniti si trassero a salvamento in luoghi larghi, per non essere offesi dalle ruine…rovinò la cupola di piombo che era sostenuta sopra la cima della torre degli Asinelli da sei colonne di macigno, caddero merli, case e cornici…non morì alcuno in tante rovine, solo un frate de’ Servi restò stroppiato…questo era un avviso paterno di Dio, che era adirato sopra i peccati gravi della città» La notte del 3 di gennaio a Bologna crollò la cupola della torre Asinelli a causa del paterno avviso di Dio, che spesso si avvale dei movimenti della terra per ammonire i suoi figli peccatori attraverso i guasti che intaccano le loro costruzioni e le loro sicurezze, come sembra suggerire il cronista, che si dilunga poi sugli effetti dello sconquasso e sulle tre processioni organizzate dal governo cittadino nel tentativo di ottenere il perdono del Padre. Anche Bologna, allora, fu colpita dalla serie di eventi sismici che dal 3 gennaio 1117 interessarono in successione Veneto, Lombardia, Germania, Toscana? In realtà, come probabilmente già chiaro, le parole di Cherubino Ghirardacci, storico bolognese, si riferiscono a un’altra serie sismica, cominciata alla fine di dicembre del 1505 e proseguita fino a maggio, con un picco proprio il 3 gennaio…il che potrebbe solleticare i patiti delle coincidenze e potrebbe anche stimolare letture simboliche e sovrainterpretazioni. La ricorrenza delle date, in effetti, colpisce, ma in realtà il brano è retoricamente funzionale a introdurre il caso bolognese nel più ampio contesto dello ‘sconquasso’ della Val Padana del 1117, attraverso una sintesi dei dati presenti nelle fonti storiografiche e documentarie coeve e facendo riferimento agli studi di sismologia storica
Francesca Roversi Monaco (2018). Terraemotus causa? Bologna e il terremoto del 1117 nelle fonti storiografiche e documentarie. Mantova : Scripta edizioni.
Terraemotus causa? Bologna e il terremoto del 1117 nelle fonti storiografiche e documentarie
Francesca Roversi Monaco
2018
Abstract
«Alli 3 di gennaro, fra le 9 et dieci hore, un’altra fiata si muove la terra, et con maggior forza che di prima, ma non con tanto strepito: et molte campane sonarono de se medesime, et durò infino alle dodici hore, con tanta ruina di edifici et spavento delle genti, quanto imaginar si può; per il che infiniti si trassero a salvamento in luoghi larghi, per non essere offesi dalle ruine…rovinò la cupola di piombo che era sostenuta sopra la cima della torre degli Asinelli da sei colonne di macigno, caddero merli, case e cornici…non morì alcuno in tante rovine, solo un frate de’ Servi restò stroppiato…questo era un avviso paterno di Dio, che era adirato sopra i peccati gravi della città» La notte del 3 di gennaio a Bologna crollò la cupola della torre Asinelli a causa del paterno avviso di Dio, che spesso si avvale dei movimenti della terra per ammonire i suoi figli peccatori attraverso i guasti che intaccano le loro costruzioni e le loro sicurezze, come sembra suggerire il cronista, che si dilunga poi sugli effetti dello sconquasso e sulle tre processioni organizzate dal governo cittadino nel tentativo di ottenere il perdono del Padre. Anche Bologna, allora, fu colpita dalla serie di eventi sismici che dal 3 gennaio 1117 interessarono in successione Veneto, Lombardia, Germania, Toscana? In realtà, come probabilmente già chiaro, le parole di Cherubino Ghirardacci, storico bolognese, si riferiscono a un’altra serie sismica, cominciata alla fine di dicembre del 1505 e proseguita fino a maggio, con un picco proprio il 3 gennaio…il che potrebbe solleticare i patiti delle coincidenze e potrebbe anche stimolare letture simboliche e sovrainterpretazioni. La ricorrenza delle date, in effetti, colpisce, ma in realtà il brano è retoricamente funzionale a introdurre il caso bolognese nel più ampio contesto dello ‘sconquasso’ della Val Padana del 1117, attraverso una sintesi dei dati presenti nelle fonti storiografiche e documentarie coeve e facendo riferimento agli studi di sismologia storicaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.