Il presente contributo approfondisce la figura del dirigente d’impresa, tramite un confronto tra gli orientamenti della dottrina e quelli della giurisprudenza sui principali istituti. Il fondamentale dato che appare è la perdurante peculiarità della categoria dirigenziale. Quasi tutte le questioni su cui il contenzioso si concentra vengono risolte nel senso della distinzione della disciplina del lavoro dirigenziale rispetto alle altre categorie di lavoratori. Si tratta di un dato utile non solo all’interprete, ma anche al legislatore, desumendosene che le principali tutele lavoristiche conservano, nel sentire dei giudici e presumibilmente del contesto sociale, la ragione non solo della propria previsione, ma anche della propria graduazione tra le diverse categorie di lavoratori. Sommario: 1. L’attribuzione della categoria dirigenziale. – 2. Le mansioni dirigenziali. – 3. Dirigenti, lavoro autonomo e posizioni di vertice nelle società. – 4. La giustificatezza del licenziamento ai fini dell’indennità supplementare. – 5. (segue) Le ragioni soggettive di giustificatezza. – 6. (segue) Le ragioni oggettive di giustificatezza. – 7. Il licenziamento del dirigente industriale per difficoltà aziendali. – 8. L’applicabilità dell’art. 7 Stat. lav. – 9. (segue) Perdita di fiducia e procedura disciplinare. – 10. Le conseguenze della violazione dell’art. 7 Stat. lav. – 11. Licenziamento al raggiungimento dell’età pensionabile. – 12. Le dimissioni. – 13. Estinzione del rapporto e patti accessori: termine, prova, durata minima.
Casale, D. (2009). Il rapporto di lavoro del dirigente d’impresa nella giurisprudenza. QUADERNI DI DIRITTO DEL LAVORO E DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI, XXIII(n. 31, "La dirigenza", a cura di Zoli C., con contributi di Bollani A., Carinci F., Casale D., Gragnoli E., Esposito M., Nicosia G., Pallini M., Mezzacapo D., Monda P., Zilio Grandi G., Zoppoli A., Zoppoli L.), 283-328.
Il rapporto di lavoro del dirigente d’impresa nella giurisprudenza
CASALE, DAVIDE
2009
Abstract
Il presente contributo approfondisce la figura del dirigente d’impresa, tramite un confronto tra gli orientamenti della dottrina e quelli della giurisprudenza sui principali istituti. Il fondamentale dato che appare è la perdurante peculiarità della categoria dirigenziale. Quasi tutte le questioni su cui il contenzioso si concentra vengono risolte nel senso della distinzione della disciplina del lavoro dirigenziale rispetto alle altre categorie di lavoratori. Si tratta di un dato utile non solo all’interprete, ma anche al legislatore, desumendosene che le principali tutele lavoristiche conservano, nel sentire dei giudici e presumibilmente del contesto sociale, la ragione non solo della propria previsione, ma anche della propria graduazione tra le diverse categorie di lavoratori. Sommario: 1. L’attribuzione della categoria dirigenziale. – 2. Le mansioni dirigenziali. – 3. Dirigenti, lavoro autonomo e posizioni di vertice nelle società. – 4. La giustificatezza del licenziamento ai fini dell’indennità supplementare. – 5. (segue) Le ragioni soggettive di giustificatezza. – 6. (segue) Le ragioni oggettive di giustificatezza. – 7. Il licenziamento del dirigente industriale per difficoltà aziendali. – 8. L’applicabilità dell’art. 7 Stat. lav. – 9. (segue) Perdita di fiducia e procedura disciplinare. – 10. Le conseguenze della violazione dell’art. 7 Stat. lav. – 11. Licenziamento al raggiungimento dell’età pensionabile. – 12. Le dimissioni. – 13. Estinzione del rapporto e patti accessori: termine, prova, durata minima.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.