Già da alcuni anni, su varie specie officinali coltivate nel Giardino delle Erbe Augusto Rinaldi Ceroni” di Casola Valsenio (Ravenna), sono state osservate pericolose infezioni causate da fitoplasmi. Recentemente, in digitale lanata (Digitalis lanata Ehrh.) è stato osservato un quadro sintomatologico (virescenza, fillodia) particolarmente grave considerando l’importanza officinale e curativa di questa specie (Bellardi et al., 2007). Le indagini epidemiologiche eseguite nell’ultimo quinquennio in aree fortemente vocate alla produzione di piante destinate al settore erboristico e in particolar modo in Liguria (area di Albenga) ed in Emilia-Romagna (aree collinari di Savignano sul Rubicone, provincia di Forlì-Cesena), hanno infatti messo in evidenza come le fitoplasmosi si stiano sempre più diffondendo, coinvolgendo ogni anno “nuove” specie, in prevalenza erbacee. Tra i casi maggiormente importanti si ricordano i “giallumi” osservati in issopo (Hyssopus officinalis L.), in capraggine (Galega officinails L.) e in parietaria (Parietaria judaica Auct. An. L. e P. officinalis L.) (Bellardi et al., 2004; Bellardi e Bertaccini, 2005); su quest’ultima specie sono state effettuate anche ricerche allo scopo di indagare l’eventuale influenza esercitata dai fitoplasmi sulla composizione quali-quantitativa dei flavonoidi (Bellardi et al., 2008). Durante queste indagini sono state raccolte ed analizzate anche altre specie erbacee spontanee rinvenute nelle immediate vicinanze degli impianti di officinali oggetto di studio: mercuriale, stoppione, convolvolo, capraggine, cuscuta ecc., tutte con sintomi tipicamente riferibili alla presenza di fitoplasmi e che sono risultate positive alle analisi molecolari. Queste piante spontanee infette fungono da serbatoio d’infezione permettendo anche negli anni successivi la diffusione nell’ambiente di questi patogeni attraverso l’azione di insetti vettori (cicadellidi) e piante parassite (cuscuta). A dimostrazione di ciò, nel 2007, oltre al ritrovamento di virescenza in digitale lanata, nello stesso giardino sono state osservate altre piante con la sintomatologia tipicamente riferibile ai fitoplasmi; tra queste, la più economicamente importante è la grindelia (Grindelia robusta Nutt.), specie dalle note proprietà antiossidanti, balsamiche ed espettoranti. Sintomatologia Nel biennio 2007-2008 sono stati osservati sintomi di fillodia (trasformazione di organi fiorali in foglie o germogli) e di virescenza (presenza del pigmento clorofilliano in tessuti che dovrebbero essere normalmente pigmentati). In modo particolare nel mese di giugno, al momento della fioritura, le piante hanno mostrato sintomi riguardanti quasi esclusivamente il fiore: sviluppo anomalo di germogli da organi fiorali (figure 2, 3, 4, 5), presenza di ammassi di fiori piccoli, malformati ma normalmente pigmentati e circondati da altri virescenti (figura 6); in altri casi, un unico peduncolo terminava con una sorta di infiorescenza costituita da minuscoli fiori gialli (figura 7). Nel 2008, nel medesimo impianto, la formazione dei boccioli è stata osservata con circa un mese di anticipo (metà di maggio), anche se i primi sintomi riferibili alla presenza di fitoplasmi sono stati osservati solo alla metà di giugno. L’incidenza della malattia è risultata la stessa nel biennio indicato: più della metà delle piante di grindelia presentava questo tipico quadro sintomatologico. Saggi molecolari Sono state effettuate indagini molecolari su campioni prelevati nei mesi di maggio-giugno del biennio 2007-08; per l’estrazione del DNA totale è stato impiegato 1 g di tessuto floematico applicando la metodologia descritta da Prince et al., 1993. L’acido nucleico ottenuto è stato sottoposto ad amplificazione genica (‘polymerase chain reaction’: PCR) con i primers P1/P7, seguita da ‘nested’ PCR con i primers F1/B6 (Duduk et al., 2004). Sono stati usati come controlli positivi alcuni isolati di fitoplasmi appartenenti ai sottogruppi ri...
Bellardi M.G., S.Paltrinieri, A.Benni, A.Bertaccini, S.Biffi (2008). Virescenza e fillodia della grindelia. NATURAL 1, 77, 46-52.
Virescenza e fillodia della grindelia
BELLARDI, MARIA GRAZIA;PALTRINIERI, SAMANTA;BENNI, ALESSANDRO;BERTACCINI, ASSUNTA;
2008
Abstract
Già da alcuni anni, su varie specie officinali coltivate nel Giardino delle Erbe Augusto Rinaldi Ceroni” di Casola Valsenio (Ravenna), sono state osservate pericolose infezioni causate da fitoplasmi. Recentemente, in digitale lanata (Digitalis lanata Ehrh.) è stato osservato un quadro sintomatologico (virescenza, fillodia) particolarmente grave considerando l’importanza officinale e curativa di questa specie (Bellardi et al., 2007). Le indagini epidemiologiche eseguite nell’ultimo quinquennio in aree fortemente vocate alla produzione di piante destinate al settore erboristico e in particolar modo in Liguria (area di Albenga) ed in Emilia-Romagna (aree collinari di Savignano sul Rubicone, provincia di Forlì-Cesena), hanno infatti messo in evidenza come le fitoplasmosi si stiano sempre più diffondendo, coinvolgendo ogni anno “nuove” specie, in prevalenza erbacee. Tra i casi maggiormente importanti si ricordano i “giallumi” osservati in issopo (Hyssopus officinalis L.), in capraggine (Galega officinails L.) e in parietaria (Parietaria judaica Auct. An. L. e P. officinalis L.) (Bellardi et al., 2004; Bellardi e Bertaccini, 2005); su quest’ultima specie sono state effettuate anche ricerche allo scopo di indagare l’eventuale influenza esercitata dai fitoplasmi sulla composizione quali-quantitativa dei flavonoidi (Bellardi et al., 2008). Durante queste indagini sono state raccolte ed analizzate anche altre specie erbacee spontanee rinvenute nelle immediate vicinanze degli impianti di officinali oggetto di studio: mercuriale, stoppione, convolvolo, capraggine, cuscuta ecc., tutte con sintomi tipicamente riferibili alla presenza di fitoplasmi e che sono risultate positive alle analisi molecolari. Queste piante spontanee infette fungono da serbatoio d’infezione permettendo anche negli anni successivi la diffusione nell’ambiente di questi patogeni attraverso l’azione di insetti vettori (cicadellidi) e piante parassite (cuscuta). A dimostrazione di ciò, nel 2007, oltre al ritrovamento di virescenza in digitale lanata, nello stesso giardino sono state osservate altre piante con la sintomatologia tipicamente riferibile ai fitoplasmi; tra queste, la più economicamente importante è la grindelia (Grindelia robusta Nutt.), specie dalle note proprietà antiossidanti, balsamiche ed espettoranti. Sintomatologia Nel biennio 2007-2008 sono stati osservati sintomi di fillodia (trasformazione di organi fiorali in foglie o germogli) e di virescenza (presenza del pigmento clorofilliano in tessuti che dovrebbero essere normalmente pigmentati). In modo particolare nel mese di giugno, al momento della fioritura, le piante hanno mostrato sintomi riguardanti quasi esclusivamente il fiore: sviluppo anomalo di germogli da organi fiorali (figure 2, 3, 4, 5), presenza di ammassi di fiori piccoli, malformati ma normalmente pigmentati e circondati da altri virescenti (figura 6); in altri casi, un unico peduncolo terminava con una sorta di infiorescenza costituita da minuscoli fiori gialli (figura 7). Nel 2008, nel medesimo impianto, la formazione dei boccioli è stata osservata con circa un mese di anticipo (metà di maggio), anche se i primi sintomi riferibili alla presenza di fitoplasmi sono stati osservati solo alla metà di giugno. L’incidenza della malattia è risultata la stessa nel biennio indicato: più della metà delle piante di grindelia presentava questo tipico quadro sintomatologico. Saggi molecolari Sono state effettuate indagini molecolari su campioni prelevati nei mesi di maggio-giugno del biennio 2007-08; per l’estrazione del DNA totale è stato impiegato 1 g di tessuto floematico applicando la metodologia descritta da Prince et al., 1993. L’acido nucleico ottenuto è stato sottoposto ad amplificazione genica (‘polymerase chain reaction’: PCR) con i primers P1/P7, seguita da ‘nested’ PCR con i primers F1/B6 (Duduk et al., 2004). Sono stati usati come controlli positivi alcuni isolati di fitoplasmi appartenenti ai sottogruppi ri...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.