Trent’anni fa viene approvata in Italia la legge n. 646, nota come “Legge Rognoni - La Torre”, che introduce per la prima volta nel codice penale il delitto di associazione a delinquere di tipo mafioso e la confisca dei beni alle organizzazioni criminali. Negli anni Ottanta si diffonde in tutta Italia un movimento di antimafia sociale. Nel 1995 nasce a livello nazionale “Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Negli anni Novanta il Ministero della Pubblica Istruzione tramite una circolare introduce il concetto di educazione alla legalità nella scuola. Oggi si parla di educazione civile e di educazione antimafia. Quali strumenti può avere la scuola per accogliere queste sfide educative? Una ricerca del Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna, finanziata dalla Regione Emilia-Romagna, tenta di dare alcune risposte, raccogliendo testimonianze di chi lavora e vive per diffondere la cultura della legalità democratica.
Corazza Laura (2013). Antimafia nella didattica scolastica. Prodotti multimediali per la formazione di studenti e insegnanti. STUDIUM EDUCATIONIS, XIV(3), 21-31.
Antimafia nella didattica scolastica. Prodotti multimediali per la formazione di studenti e insegnanti
Corazza Laura
2013
Abstract
Trent’anni fa viene approvata in Italia la legge n. 646, nota come “Legge Rognoni - La Torre”, che introduce per la prima volta nel codice penale il delitto di associazione a delinquere di tipo mafioso e la confisca dei beni alle organizzazioni criminali. Negli anni Ottanta si diffonde in tutta Italia un movimento di antimafia sociale. Nel 1995 nasce a livello nazionale “Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Negli anni Novanta il Ministero della Pubblica Istruzione tramite una circolare introduce il concetto di educazione alla legalità nella scuola. Oggi si parla di educazione civile e di educazione antimafia. Quali strumenti può avere la scuola per accogliere queste sfide educative? Una ricerca del Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna, finanziata dalla Regione Emilia-Romagna, tenta di dare alcune risposte, raccogliendo testimonianze di chi lavora e vive per diffondere la cultura della legalità democratica.File | Dimensione | Formato | |
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