L'articolo trae origine dal commento alla sentenza n. 75 del 2017 della Corte costituzionale, che si evidenzia come particolarmente importante, poiché si tratta di uno dei rarissimi casi in cui è una Regione (la Lombardia) ad impugnare una legge dello Stato di fronte alla Consulta, assumendo la violazione del diritto dell'Unione europea. E' evidente che, trattandosi di una pronuncia di accoglimento, la Regione evidenzia anche l'incidenza sul proprio regime di competenze, ma è altrettanto evidente come la tutela di quell'assetto sia solo indiretto ed incidentale, essendo assolutamente prevalente la volontà di assicurare il rispetto del diritto dell'Unione europea. Nel caso di specie peraltro, questa pronuncia dialoga a distanza con una pronuncia assai importante in materia di liberalizzazioni e tutela della concorrenza, ovvero, la sentenza n. 200 del 2012. In particolare, vengono in questo caso opportunamente in evidenza i limiti legislativamente stabiliti al processo di liberalizzazione a salvaguardia di alcuni valori: tra questi, la "tutela dell'ambiente", messa in pericolo dall'indiscriminata miscelazione di diverse tipologie di rifiuti.
Michele Belletti (2017). Liberalizzare senza inquinare: il caso della miscelazione di rifiuti pericolosi, ovvero, la salvaguardia di valori fondamentali, il rispetto di discipline eurounitarie e la tutela - indiretta - delle competenze regionali. LE REGIONI, 4/2017(4/2017), 852-857 [10.1443/90009].
Liberalizzare senza inquinare: il caso della miscelazione di rifiuti pericolosi, ovvero, la salvaguardia di valori fondamentali, il rispetto di discipline eurounitarie e la tutela - indiretta - delle competenze regionali
Michele Belletti
2017
Abstract
L'articolo trae origine dal commento alla sentenza n. 75 del 2017 della Corte costituzionale, che si evidenzia come particolarmente importante, poiché si tratta di uno dei rarissimi casi in cui è una Regione (la Lombardia) ad impugnare una legge dello Stato di fronte alla Consulta, assumendo la violazione del diritto dell'Unione europea. E' evidente che, trattandosi di una pronuncia di accoglimento, la Regione evidenzia anche l'incidenza sul proprio regime di competenze, ma è altrettanto evidente come la tutela di quell'assetto sia solo indiretto ed incidentale, essendo assolutamente prevalente la volontà di assicurare il rispetto del diritto dell'Unione europea. Nel caso di specie peraltro, questa pronuncia dialoga a distanza con una pronuncia assai importante in materia di liberalizzazioni e tutela della concorrenza, ovvero, la sentenza n. 200 del 2012. In particolare, vengono in questo caso opportunamente in evidenza i limiti legislativamente stabiliti al processo di liberalizzazione a salvaguardia di alcuni valori: tra questi, la "tutela dell'ambiente", messa in pericolo dall'indiscriminata miscelazione di diverse tipologie di rifiuti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


