La limitazione della competenza regionale - sempre più "stretta" tra vincoli europei e criterio della prevalenza - impatta sulla funzione sociale della cooperazione nel caso della trasformazione delle banche popolari in società per azioni

In questo contributo l'autore ha preso le mosse dal commento alla sentenza della Corte costituzionale n. 287 del 2016, in occasione della quale la Consulta si pronuncia, su ricorso della Regione Lombardia, su alcuni aspetti cruciali della riforma delle Banche popolari e della loro trasformazione in Società per azioni. In questo caso non si riscontrano pertanto unicamente problematiche di Diritto regionale, in termini di verifica del sistema delle competenze, ma questioni più ampie che interessano il tema della concorrenza, della cooperazione, della tutela del risparmio e dell'esercizio del credito.Il dato interessante sul quale si è inteso porre attenzione ha riguardato il fatto che il mutamento di natura di quegli Istituti determina uno spostamento della competenza su quelli, facendoli rientrare nella competenza esclusiva statale in materia di "ordinamento civile", ma soprattutto determina un radicale mutamento della funzione e del ruolo di quegli Istituti bancari che da soggetti che operano nel settore della cooperazione diventano soggetti che operano a tutti gli effetti sul mercato, che non possono dunque essere più impermeabili alle dinamiche della concorrenza.