Ci sono in realtà poche occasioni in cui Freud parla espressamente del tema della bellezza. Oltre che nel saggio "Caducità" del 1915, che viene qui analizzato dettagliatamente, Freud tratta della bellezza anche in un passaggio importante del "Disagio della civiltà" del 1929, che a sua volta riprende una preziosa indicazione che si trova già nei "Tre saggi sulla teoria sessuale" del 1905. Se nel saggio del 1915, almeno in prima battuta, la bellezza è considerata in una prospettiva di astrazione ideale, associata a qualcosa di nobile e puro – quasi un dato acquisito che dovrebbe presupporre la disinteressata e incondizionata ammirazione dell’uomo – negli altri due testi abbiamo un riferimento diretto ed esplicito alla sfera della sessualità, dove la bellezza costituisce l’attributo di cui l’oggetto sessuale si serve per accendere il desiderio: bellezza quindi come attrazione. Due prospettive apparentemente molto distanti, ma che rivelano invece, come io saggio cerca di dimostrare, una loro paradossale contiguità proprio nel segno della caducità
Stefano Ferrari (2018). Schönheit und Vergänglichkeit. Berlin : LIT Verlag.
Schönheit und Vergänglichkeit
Stefano Ferrari
2018
Abstract
Ci sono in realtà poche occasioni in cui Freud parla espressamente del tema della bellezza. Oltre che nel saggio "Caducità" del 1915, che viene qui analizzato dettagliatamente, Freud tratta della bellezza anche in un passaggio importante del "Disagio della civiltà" del 1929, che a sua volta riprende una preziosa indicazione che si trova già nei "Tre saggi sulla teoria sessuale" del 1905. Se nel saggio del 1915, almeno in prima battuta, la bellezza è considerata in una prospettiva di astrazione ideale, associata a qualcosa di nobile e puro – quasi un dato acquisito che dovrebbe presupporre la disinteressata e incondizionata ammirazione dell’uomo – negli altri due testi abbiamo un riferimento diretto ed esplicito alla sfera della sessualità, dove la bellezza costituisce l’attributo di cui l’oggetto sessuale si serve per accendere il desiderio: bellezza quindi come attrazione. Due prospettive apparentemente molto distanti, ma che rivelano invece, come io saggio cerca di dimostrare, una loro paradossale contiguità proprio nel segno della caducitàI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.