"Il passato (coloniale) non è affatto morto, anzi non è nemmeno passato": storia e storiografia dell'imperialismo, decolonizzazione e le culture europee dopo il 1945

History writing about empire is thriving, although few could have predicted this in the 1980s, when the field was moribund. This article examines the history and historiography of post-1945 empires and decolonization, observing how international and economic developments, combined with changes to the history profession, revived the field in the 1990s. From this resurgence emerged the new imperial history, with its focus on imperialism and culture, although some debate whether Europe ever developed a “colonial culture.” The essay assesses recent works on the legacies of empire and decolonization that indicate what we know about colonial culture at this juncture, and how it should be studied. It also identifies obstacles like missed collaborations between postcolonial studies and history writing, and terminological issues, including problems with the label new imperial history. The essay concludes by indicating directions for future research: into the forms of decolonization; toward greater inclusion of the “smaller” empires; toward fuller comparison of cultures and empires; and into migration’s effects on Europe.

Gli studi storici sull’imperialismo stanno crescendo, sebbene in pochi lo avrebbero previsto durante gli anni Ottanta, quando questo campo di studi appariva come moribondo. Questo contributo esamina la storia e la storiografia dell’imperialismo e della decolonizzazione nell’epoca successiva al 1945, osservando come i cambiamenti economici e di politica internazionale, assieme a quelli dell’indagine storica, abbiano rinnovato questo campo di studio durante gli anni Novanta. Da questa ripresa nasce la new imperial history, che si concentra sull’imperialismo e sulla sua cultura, sebbene molti si chiedano ancora se l’Europa abbia mai sviluppato una vera e propria “cultura coloniale”. Riguardo all’eredità dell’imperialismo e della decolonizzazione, il saggio considera quegli studi più recenti che si chiedono cosa abbiamo appreso della cultura coloniale fino a questo momento e che cosa, invece, dovremmo cominciare a studiare. Parimenti, il saggio individua alcuni ostacoli, come la mancata collaborazione tra gli studi postcoloniali e la storiografia e alcuni nodi metodologici, tra cui le questioni sollevate da sigle quali new imperial history. La conclusione vuole indicare alcune direzioni di ricerca per il futuro nell’ambito dei processi di decolonizzazione, sottolineando in particolare la necessità di includere gli imperi “minori” nella ricerca e di favorire una maggiore comparazione tra diverse culture e diversi imperi, senza tralasciare gli effetti della migrazione sull’Europa.