L’annuncio della morte di Stephen Hawking ha fatto il giro del mondo in pochi secondi e anche i media italiani hanno avuto reazioni pavloviane. Per una volta giustificate: Hawking è stato uno dei grandi fisici dell’ultimo secolo. Ma la domanda che ci si pone è: perché a sud delle Alpi la scienza ottiene le prime pagine dei giornali solo se muore un Hawking o se dilagano polemiche sui vaccini che di scientifico hanno ben poco? Dov’è il discorso pubblico su scienza e tecnologia in un Paese che frana e che convive con i terremoti, dove i beni culturali sono straordinari, ma fragili quanto le infrastrutture che forniscono elettricità, acqua e comunicazioni? Dove sono scienza, tecnologia e medicina quando si parla di mercato del lavoro, di disoccupazione e orientamento dei giovani e, soprattutto, delle giovani? Dove sono gli incontri pubblici in cui esperti e non esperti informati – informati – dovrebbero discutere di cambiamenti climatici o editing genetico, una delle più grandi e insieme controverse scoperte degli ultimi anni? In altre parole, dov’è il dibattito pubblico su scienza e società se non negli scritti di chi si sgola – più o meno inutilmente dai tempi di Carlo Cattaneo (1801-1869) – dalle pagine di qualche testata?
Govoni, P. (2018). “La scienza tra cultura e politica”. IL MULINO, 19/03/2018, 1-4.
“La scienza tra cultura e politica”
Govoni, Paola
2018
Abstract
L’annuncio della morte di Stephen Hawking ha fatto il giro del mondo in pochi secondi e anche i media italiani hanno avuto reazioni pavloviane. Per una volta giustificate: Hawking è stato uno dei grandi fisici dell’ultimo secolo. Ma la domanda che ci si pone è: perché a sud delle Alpi la scienza ottiene le prime pagine dei giornali solo se muore un Hawking o se dilagano polemiche sui vaccini che di scientifico hanno ben poco? Dov’è il discorso pubblico su scienza e tecnologia in un Paese che frana e che convive con i terremoti, dove i beni culturali sono straordinari, ma fragili quanto le infrastrutture che forniscono elettricità, acqua e comunicazioni? Dove sono scienza, tecnologia e medicina quando si parla di mercato del lavoro, di disoccupazione e orientamento dei giovani e, soprattutto, delle giovani? Dove sono gli incontri pubblici in cui esperti e non esperti informati – informati – dovrebbero discutere di cambiamenti climatici o editing genetico, una delle più grandi e insieme controverse scoperte degli ultimi anni? In altre parole, dov’è il dibattito pubblico su scienza e società se non negli scritti di chi si sgola – più o meno inutilmente dai tempi di Carlo Cattaneo (1801-1869) – dalle pagine di qualche testata?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.