Il volume ricostruisce la storia dei movimenti per la protezione degli animali in Italia dalle origini, a metà Ottocento, sino ad oggi. Con uno sguardo costante alla storia politica e socio-culturale, il saggio mostra come gli sviluppi dell’animal advocacy italiana abbiano sempre risentito sia delle evoluzioni dei movimenti zoofili e animalisti internazionali, sia delle vicende politiche nazionali. A partire dall'Ottocento, quando sull'esempio di quella fondata a Torino nel 1871 associazioni zoofile nacquero in tutte le principali città, passando poi per il fascismo, che vide Mussolini fare della difesa degli animali una causa "nazionale" e "patriottica", il volume arriva a considerare gli anni del grande boom economico e la svolta rappresentata, negli anni Settanta, dalla nascita delle moderne filosofie animaliste. Fu allora che si coniò il termine "animalismo" per identificare un nuovo modo, razionale e non compassionevole, di intendere il rapporto con le altre specie, nacquero molte nuove leghe animaliste e antivivisezioniste, cambiarono radicalmente le modalità di propaganda e sensibilizzazione dell’opinione pubblica. L'ultima parte del volume prende in esame gli anni Novanta-Duemila, l’epoca delle grandi riforme in materia di tutela animale e ambientale e che ha visto il mondo dell’animalismo italiano svilupparsi in una straordinaria varietà di associazioni, interessi, tipologie di attivismo e legami con altri movimenti politici e sociali.
Giulia Guazzaloca (2018). Primo: non maltrattare. Storia della protezione degli animali in Italia. Roma-Bari : Laterza.
Primo: non maltrattare. Storia della protezione degli animali in Italia
Giulia Guazzaloca
2018
Abstract
Il volume ricostruisce la storia dei movimenti per la protezione degli animali in Italia dalle origini, a metà Ottocento, sino ad oggi. Con uno sguardo costante alla storia politica e socio-culturale, il saggio mostra come gli sviluppi dell’animal advocacy italiana abbiano sempre risentito sia delle evoluzioni dei movimenti zoofili e animalisti internazionali, sia delle vicende politiche nazionali. A partire dall'Ottocento, quando sull'esempio di quella fondata a Torino nel 1871 associazioni zoofile nacquero in tutte le principali città, passando poi per il fascismo, che vide Mussolini fare della difesa degli animali una causa "nazionale" e "patriottica", il volume arriva a considerare gli anni del grande boom economico e la svolta rappresentata, negli anni Settanta, dalla nascita delle moderne filosofie animaliste. Fu allora che si coniò il termine "animalismo" per identificare un nuovo modo, razionale e non compassionevole, di intendere il rapporto con le altre specie, nacquero molte nuove leghe animaliste e antivivisezioniste, cambiarono radicalmente le modalità di propaganda e sensibilizzazione dell’opinione pubblica. L'ultima parte del volume prende in esame gli anni Novanta-Duemila, l’epoca delle grandi riforme in materia di tutela animale e ambientale e che ha visto il mondo dell’animalismo italiano svilupparsi in una straordinaria varietà di associazioni, interessi, tipologie di attivismo e legami con altri movimenti politici e sociali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.