Partendo dalla constatazione che oggi sempre più lavoro transita attraverso il web, l’Autore si interroga sulla possibilità di individuare nella Rete gruppi diversi di lavoratori digitali portatori di interessi collettivi, in grado di organizzarsi e di generare conflitti col fine di raggiungere, o per lo meno di intraprendere, percorsi di autotutela collettiva. In particolare nel saggio ci si domanda se, in qual misura e con quali modalità sia possibile riconoscere, alla luce dell’ordinamento costituzionale ed europeo, anche ai lavoratori che operano mediante piattaforme digitali un nucleo protettivo irrinunciabile di diritti collettivi, comprensivo della libertà di organizzazione, di associazione e di conflitto collettivo, necessario per assicurare a tali soggetti la possibilità di autodeterminarsi e di realizzarsi nel lavoro. Il fine dell’analisi è quello di comprendere quale latitudine possa assumere l’azione collettiva intesa come vettore di istanze protettive di nuovi attori del mercato del lavoro contrassegnati da condizioni di debolezza contrattuale e/o socio-economica.
Michele Forlivesi (2018). Sulla rappresentanza sindacale del lavoro digitale. QUADERNI DI RASSEGNA SINDACALE. LAVORI, 1, 39-54.
Sulla rappresentanza sindacale del lavoro digitale
Michele Forlivesi
2018
Abstract
Partendo dalla constatazione che oggi sempre più lavoro transita attraverso il web, l’Autore si interroga sulla possibilità di individuare nella Rete gruppi diversi di lavoratori digitali portatori di interessi collettivi, in grado di organizzarsi e di generare conflitti col fine di raggiungere, o per lo meno di intraprendere, percorsi di autotutela collettiva. In particolare nel saggio ci si domanda se, in qual misura e con quali modalità sia possibile riconoscere, alla luce dell’ordinamento costituzionale ed europeo, anche ai lavoratori che operano mediante piattaforme digitali un nucleo protettivo irrinunciabile di diritti collettivi, comprensivo della libertà di organizzazione, di associazione e di conflitto collettivo, necessario per assicurare a tali soggetti la possibilità di autodeterminarsi e di realizzarsi nel lavoro. Il fine dell’analisi è quello di comprendere quale latitudine possa assumere l’azione collettiva intesa come vettore di istanze protettive di nuovi attori del mercato del lavoro contrassegnati da condizioni di debolezza contrattuale e/o socio-economica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.