Sommario: 1. Le nuove dimensioni dello spazio turistico; 2. I fattori motivazionali; 3. La complessità come risorsa; 4. Dal turismo di massa alla crisi dei modelli; 5. Gli orientamenti di strategia imprenditoriale; 6. Riferimenti bibliografici. Abstract: Nel suo "Complessità e differenziazione, parole chiave per un turismo dinamico e sostenibile", Asterio Savelli evidenzia come le immagini emergenti nel turismo appaiano sempre più legate ai concetti di rete, itinerario, regione turistica. Il mare e il retroterra non sono più fissati come lo sfondo di una scena, come quinte di un teatro che ha nella spiaggia il suo palcoscenico fondamentale, ma come insiemi di strutture e di infrastrutture di comunicazione, nell'ambito di regioni turistiche nuove, territoriali, marittime o miste, ma non più soltanto costiere. Contemporaneamente emergono forme di turismo alternativo, da quello culturale a quello religioso, da quello rurale alla riscoperta degli antichi borghi e delle loro tradizioni, dall'immersione nella natura ai cosiddetti grandi eventi. Proiettato su una scena globale, il turismo tende a configurarsi sempre più come un grande gioco, basato sulla connessione di tutte le forme di comportamento citate e di altre ancora, sul mutamento continuo di ruolo del soggetto, sulla capacità di selezionare le proprie esperienze in tempo reale, in una gamma di possibilità in continua espansione e ormai inesauribile da parte del soggetto stesso. Ne conseguono un differenziazione e una imprevedibilità dei comportamenti turistici che rappresentano certamente una sfida radicale alle pratiche dell'imprenditorialità tradizionale, attiva nei servizi ricettivi, ma offrono anche nuove possibilità d'azione e di valorizzazione delle risorse locali. La nuova concezione dei comportamenti e degli spazi turistici sembra infatti offrire opportunità inedite alle politiche imprenditoriali e territoriali orientate alla sostenibilità dello sviluppo. Essa stimola attività economiche meno vincolate al luogo ed al capitale immobiliare, meno dipendenti dalle rendite di posizione e più capaci invece di proporre esperienze nuove, su ampi spazi, supportate da adeguate immagini del territorio, prodotte attraverso reti informative e comunicative in cui vengano fatte convergere tutte le risorse locali. E' il capitale culturale che è chiamato ad affiancare e in certa misura a sostituire il capitale immobiliare, accettando la sfida della nuova mobilità turistica e valorizzando una gamma più ampia di risorse, in ambiti territoriali più ampi, ma coinvolgendo ciascuna di esse in maniera più leggera e sostenibile.
A. Savelli (2008). Complessità e differenziazione, parole chiave per un turismo dinamico e sostenibile. RENDE (CS) : Università della Calabria - Centro Edit. e Libr..
Complessità e differenziazione, parole chiave per un turismo dinamico e sostenibile
SAVELLI, ASTERIO
2008
Abstract
Sommario: 1. Le nuove dimensioni dello spazio turistico; 2. I fattori motivazionali; 3. La complessità come risorsa; 4. Dal turismo di massa alla crisi dei modelli; 5. Gli orientamenti di strategia imprenditoriale; 6. Riferimenti bibliografici. Abstract: Nel suo "Complessità e differenziazione, parole chiave per un turismo dinamico e sostenibile", Asterio Savelli evidenzia come le immagini emergenti nel turismo appaiano sempre più legate ai concetti di rete, itinerario, regione turistica. Il mare e il retroterra non sono più fissati come lo sfondo di una scena, come quinte di un teatro che ha nella spiaggia il suo palcoscenico fondamentale, ma come insiemi di strutture e di infrastrutture di comunicazione, nell'ambito di regioni turistiche nuove, territoriali, marittime o miste, ma non più soltanto costiere. Contemporaneamente emergono forme di turismo alternativo, da quello culturale a quello religioso, da quello rurale alla riscoperta degli antichi borghi e delle loro tradizioni, dall'immersione nella natura ai cosiddetti grandi eventi. Proiettato su una scena globale, il turismo tende a configurarsi sempre più come un grande gioco, basato sulla connessione di tutte le forme di comportamento citate e di altre ancora, sul mutamento continuo di ruolo del soggetto, sulla capacità di selezionare le proprie esperienze in tempo reale, in una gamma di possibilità in continua espansione e ormai inesauribile da parte del soggetto stesso. Ne conseguono un differenziazione e una imprevedibilità dei comportamenti turistici che rappresentano certamente una sfida radicale alle pratiche dell'imprenditorialità tradizionale, attiva nei servizi ricettivi, ma offrono anche nuove possibilità d'azione e di valorizzazione delle risorse locali. La nuova concezione dei comportamenti e degli spazi turistici sembra infatti offrire opportunità inedite alle politiche imprenditoriali e territoriali orientate alla sostenibilità dello sviluppo. Essa stimola attività economiche meno vincolate al luogo ed al capitale immobiliare, meno dipendenti dalle rendite di posizione e più capaci invece di proporre esperienze nuove, su ampi spazi, supportate da adeguate immagini del territorio, prodotte attraverso reti informative e comunicative in cui vengano fatte convergere tutte le risorse locali. E' il capitale culturale che è chiamato ad affiancare e in certa misura a sostituire il capitale immobiliare, accettando la sfida della nuova mobilità turistica e valorizzando una gamma più ampia di risorse, in ambiti territoriali più ampi, ma coinvolgendo ciascuna di esse in maniera più leggera e sostenibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.