Il volume ricostruisce la trasformazione del discorso politico e sociale in Gran Bretagna tra Otto e Novecento attraverso la biografia e l’opera di Beatrice Potter (1858-1943), madrina riconosciuta della sociologia britannica e prima donna a fare della società una disciplina di studio e il fulcro della propria vita politica. Grazie al suo legame con eminenti pensatori della fine dell’età vittoriana e alla posizione autonoma occupata nella Fabian Society, Potter elabora un socialismo come scienza della civiltà. Uno degli scopi di questo volume è mostrare l’originalità della sua riflessione, finora considerata come un apporto tutto sommato minore all’opera del marito Sidney Webb. La sua vicenda biografica rappresenta una parte essenziale della storia del pensiero politico inglese ed europeo e pone questioni che in forme diverse continuano a interrogare il nostro tempo: il governo della povertà, la ristrutturazione dello Stato e il significato reale della democrazia. Il rapporto con il modello sovietico di Stalin, a cui Potter si avvicina negli ultimi anni della sua carriera scientifica e politica, porta infine in superficie un più ampio dibattito sulla sovranità, sul capitalismo e su una nuova concezione di civiltà, che sia capace di amministrare la democrazia e di disciplinare il cambiamento senza abbandonare lo spirito di libertà espresso dalla cooperazione operaia.
Ferrari, R. (2017). Beatrice Potter e il capitalismo senza civiltà. Una donna tra scienza, politica e amministrazione. Roma : viella.
Beatrice Potter e il capitalismo senza civiltà. Una donna tra scienza, politica e amministrazione
Ferrari, Roberta
2017
Abstract
Il volume ricostruisce la trasformazione del discorso politico e sociale in Gran Bretagna tra Otto e Novecento attraverso la biografia e l’opera di Beatrice Potter (1858-1943), madrina riconosciuta della sociologia britannica e prima donna a fare della società una disciplina di studio e il fulcro della propria vita politica. Grazie al suo legame con eminenti pensatori della fine dell’età vittoriana e alla posizione autonoma occupata nella Fabian Society, Potter elabora un socialismo come scienza della civiltà. Uno degli scopi di questo volume è mostrare l’originalità della sua riflessione, finora considerata come un apporto tutto sommato minore all’opera del marito Sidney Webb. La sua vicenda biografica rappresenta una parte essenziale della storia del pensiero politico inglese ed europeo e pone questioni che in forme diverse continuano a interrogare il nostro tempo: il governo della povertà, la ristrutturazione dello Stato e il significato reale della democrazia. Il rapporto con il modello sovietico di Stalin, a cui Potter si avvicina negli ultimi anni della sua carriera scientifica e politica, porta infine in superficie un più ampio dibattito sulla sovranità, sul capitalismo e su una nuova concezione di civiltà, che sia capace di amministrare la democrazia e di disciplinare il cambiamento senza abbandonare lo spirito di libertà espresso dalla cooperazione operaia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.