L'evoluzione del turismo attraverso le varie fasi di sviluppo della società industriale ha privilegiato i litorali e le aree costiere, attribuendo loro significati dapprima di terre di nessuno, destinazione privilegiata dei soggetti in cerca di distinzione, poi di linea di confine di un sistema sociale che assume le funzioni di specchio compiacente della società stessa, di vetrina in cui ci si espone in quanto appartenenti a quel sistema sociale. Ipotizziamo che con il procedere della complessità sociale e della globalizzazione, la linea di costa tenda a diventare una sorta di finestra sul mondo, contemporaneamente su quello interno e su quello esterno, un'occasione di sintesi che esalta le possibilità del soggetto di recuperare identità nella selezione tra le possibilità diverse che quella finestra gli offre. Essa diventa simbolo del contatto tra le due dimensioni della globalizzazione: quella interna ai vecchi sistemi territoriali, che porta a superare la rigida zonizzazione delle funzioni (grazie alla quale, per esempio, la vacanza doveva essere trascorsa interamente all'interno di ben precise aree costiere) e fa entrare nel gioco turistico tutte le specificità locali, e quella esterna, che attraverso l'accesso alle reti di comunicazione e di trasporto, accentua la libertà di determinazione delle esperienze soggettive. È un confine che, più che dividere, collega tra loro opportunità diverse, più che fissare gli utenti sul territorio ne stimola il movimento, collegando le possibili destinazioni, interne ed esterne. In questo quadro si intende evidenziare le motivazioni che portano il "nuovo" turista ad una domanda differenziata e le iniziative poste in essere dagli operatori istituzionali e imprenditoriali per proporre un'offerta a sua volta differenziata. L'attenzione sarà rivolta in particolare a quelle località e a quelle aree che in passato si caratterizzavano per un'offerta tipicamente balneare e che oggi ampliano la loro offerta da un lato coinvolgendo l'entroterra e dall'altro avviando rapporti di scambio e di collaborazione con località costiere prospicienti, anche appartenenti a contesti nazionali diversi. Il programma nazionale di ricerca prende ad oggetto i fenomeni turistici che si sono sviluppati in tutta la regione del Mare Adriatico, comprensiva delle città e dei territori presenti ad est come ad ovest del mare, anche a seguito dei recenti mutamenti nei rapporti internazionali che hanno caratterizzato l'area, e quelli presenti nella regione del Mare Tirreno Settentrionale e del Mar Ligure, comprensiva della Corsica, della Sardegna, dell'Arcipelago Toscano e delle regioni Liguria e Toscana. Quest'ultima ampia regione, data la sua più lunga esperienza nella gestione dei flussi turistici in un contesto caratterizzato da ampia e stabile collaborazione internazionale, potrà assumere il ruolo di area di controllo per valutare i processi in atto, istituzionali e imprenditoriali, nella regione turistica adriatica, più giovane ed ancora incerta nel suo disegno e nelle sue strategie. Nelle aree considerate, saranno privilegiati i seguenti temi di indagine: 1) Le componenti etniche e/o culturali ed i processi in atto nell'articolazione dei territori costieri e delle aree interne su di essi gravitanti; 2) L'organizzazione dei sistemi turistici locali, formali e/o informali; i principali percorsi del movimento turistico, con riferimento all'accesso all'area ed al movimento al suo interno; le città lineari costiere; i percorsi trasversali verso le aree interne; i collegamenti marittimi e intercostieri; 3) Lo stadio raggiunto dalle diverse aree costiere nel ciclo di sviluppo delle località turistiche; 4) Le motivazioni dei turisti, l'immagine del turismo e delle località di destinazione turistica; 5) Le strategie di livello istituzionale per lo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni a livello intercostiero; 6) Le strategie di livello imprenditoriale per lo sviluppo di aree e itinerari turistici.

Oltre la linea di costa. Aggregazioni territoriali e strategie imprenditoriali nel turismo marittimo e intercostiero.

SAVELLI, ASTERIO
2007

Abstract

L'evoluzione del turismo attraverso le varie fasi di sviluppo della società industriale ha privilegiato i litorali e le aree costiere, attribuendo loro significati dapprima di terre di nessuno, destinazione privilegiata dei soggetti in cerca di distinzione, poi di linea di confine di un sistema sociale che assume le funzioni di specchio compiacente della società stessa, di vetrina in cui ci si espone in quanto appartenenti a quel sistema sociale. Ipotizziamo che con il procedere della complessità sociale e della globalizzazione, la linea di costa tenda a diventare una sorta di finestra sul mondo, contemporaneamente su quello interno e su quello esterno, un'occasione di sintesi che esalta le possibilità del soggetto di recuperare identità nella selezione tra le possibilità diverse che quella finestra gli offre. Essa diventa simbolo del contatto tra le due dimensioni della globalizzazione: quella interna ai vecchi sistemi territoriali, che porta a superare la rigida zonizzazione delle funzioni (grazie alla quale, per esempio, la vacanza doveva essere trascorsa interamente all'interno di ben precise aree costiere) e fa entrare nel gioco turistico tutte le specificità locali, e quella esterna, che attraverso l'accesso alle reti di comunicazione e di trasporto, accentua la libertà di determinazione delle esperienze soggettive. È un confine che, più che dividere, collega tra loro opportunità diverse, più che fissare gli utenti sul territorio ne stimola il movimento, collegando le possibili destinazioni, interne ed esterne. In questo quadro si intende evidenziare le motivazioni che portano il "nuovo" turista ad una domanda differenziata e le iniziative poste in essere dagli operatori istituzionali e imprenditoriali per proporre un'offerta a sua volta differenziata. L'attenzione sarà rivolta in particolare a quelle località e a quelle aree che in passato si caratterizzavano per un'offerta tipicamente balneare e che oggi ampliano la loro offerta da un lato coinvolgendo l'entroterra e dall'altro avviando rapporti di scambio e di collaborazione con località costiere prospicienti, anche appartenenti a contesti nazionali diversi. Il programma nazionale di ricerca prende ad oggetto i fenomeni turistici che si sono sviluppati in tutta la regione del Mare Adriatico, comprensiva delle città e dei territori presenti ad est come ad ovest del mare, anche a seguito dei recenti mutamenti nei rapporti internazionali che hanno caratterizzato l'area, e quelli presenti nella regione del Mare Tirreno Settentrionale e del Mar Ligure, comprensiva della Corsica, della Sardegna, dell'Arcipelago Toscano e delle regioni Liguria e Toscana. Quest'ultima ampia regione, data la sua più lunga esperienza nella gestione dei flussi turistici in un contesto caratterizzato da ampia e stabile collaborazione internazionale, potrà assumere il ruolo di area di controllo per valutare i processi in atto, istituzionali e imprenditoriali, nella regione turistica adriatica, più giovane ed ancora incerta nel suo disegno e nelle sue strategie. Nelle aree considerate, saranno privilegiati i seguenti temi di indagine: 1) Le componenti etniche e/o culturali ed i processi in atto nell'articolazione dei territori costieri e delle aree interne su di essi gravitanti; 2) L'organizzazione dei sistemi turistici locali, formali e/o informali; i principali percorsi del movimento turistico, con riferimento all'accesso all'area ed al movimento al suo interno; le città lineari costiere; i percorsi trasversali verso le aree interne; i collegamenti marittimi e intercostieri; 3) Lo stadio raggiunto dalle diverse aree costiere nel ciclo di sviluppo delle località turistiche; 4) Le motivazioni dei turisti, l'immagine del turismo e delle località di destinazione turistica; 5) Le strategie di livello istituzionale per lo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni a livello intercostiero; 6) Le strategie di livello imprenditoriale per lo sviluppo di aree e itinerari turistici.
2007
A. Savelli
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